Federico Pizzarotti ha centrato un bis che vale doppio. Sarà lui, anche per i prossimi cinque anni il sindaco di Parma e stavolta, a differenza di quello che avvenne nel 2012, ce l'ha fatta senza il Movimento 5 Stelle, sfatando cioè per la prima volta un tabù, ovvero che possa esserci spazio di successo per un fuoriuscito che si presenta senza le insegne di Beppe Grillo e senza il traino del blog. Ha vinto con un margine ampio, con un consenso attorno al 58%.
Pizzarotti del Movimento 5 Stelle era stato il primo esponente a guadagnarsi la ribalta nazionale diventando il primo sindaco di una città capoluogo. I rapporti con lo staff si guastarono, però, quasi, subito, fino all'uscita del sindaco e di tutta la sua squadra dal Movimento 5 Stelle, con la conseguente decisione di tentare il bis con una lista civica, chiamata 'Effetto Parma'. Dopo essersi fermato, al primo turno, al 34%, al ballottaggio ha trovato un avversario che gli ha dato filo da torcere. Paolo Scarpa, dopo aver vinto le primarie, ha cercato di conquistare una città dove il centrosinistra non governa da 19 anni, smarcandosi il più possibile dal Pd e presentandosi come un'alternativa civica e inclusiva, cercando di conquistare anche i voti che al primo turno erano andati alla candidata leghista, nonostante il 'divieto' di Salvini a votare un candidato Pd che si è trasformato, di fatto, in un endorsement indiretto a Pizzarotti.
La vittoria del sindaco di Parma è così, contemporaneamente, una sconfitta del Pd, uscito di nuovo sconfitto in una città che non riesce a conquistare e del M5s che ha visto trionfare uno dei suoi più acerrimi nemici. Ma è una sconfitta anche della partecipazione, visto che Parma non ha fatto eccezione, rispetto alla media nazionale, sull'affluenza alle urne. Ha votato, infatti, appena il 45,18%, ben 16 punti percentuali in meno rispetto al ballottaggio del 2012.