Nessun governo con il Pd e con il Movimento Cinque Stelle. Ospite del forum Ansa-Facebook Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d'Italia, ribadisce uno dei suoi mantra: "Chi vota Fratelli d'Italia sa che noi non faremo accordi con nessuno". Insomma no secco alle larghe intese e ritorno alle urne in caso non ci fosse una maggioranza. Un'idea che la presidente di Fratelli d'Italia FOTO è convinta di poter condividere con i suoi alleati, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini a cui però non risparmia una stoccata.
Il forum Facebook-Ansa
Il casus belli è sempre la manifestazione 'anti inciucio' organizzata dal suo partito il 18 febbraio. Appuntamento che nelle intenzioni della Meloni doveva essere di tutta la coalizione: "Mi dispiace - dice senza giri di parole - l'assenza degli alleati. Non capisco quale sia la difficoltà a venire, Salvini e Berlusconi litigano su tutto ma su questo si sono trovati vicini, d'accordo". La leader di Fdi si dice convinta che, al di là delle divisioni da campagna elettorale il centrodestra unito andrà al governo. Dai suoi alleati però pretende chiarezza. In particolare dal Cavaliere che prima del voto deve indicare chi sarà, in caso Fi risulti il partito più votato, il candidato per palazzo Chigi: "Non lo deve dire solo a me - osserva - ma credo che per chiarezza debba essere comunicato agli italiani".
Ma è proprio tra l'indecisione azzurra e la concorrenza di Salvini che la leader di Fdi spera di spuntarla e di essere lei il primo premier donna: "Berlusconi parla di uomini quindi pro domo sua non vuole una donna a palazzo Chigi ma il mondo è pronto", spiega l'ex ministro che cita anche un articolo del Guardian in cui si parla appunto della sua possibile veste di presidente del Consiglio. Prima però di arrivare a palazzo Chigi, Meloni si concentra sulla campagna elettorale e sui temi cari al sui partito come il piano di natalità ed il sostegno alle famiglie: "Nel nostro Paese non si fanno più figli".
Un problema che secondo la presidente di Fdi deve coinvolgere l'Unione Europea: "Un governo dei patrioti dovrebbe andare in Europa a chiedere che l'incentivo alla natalità sia una priorità, servono fondi specifici, il problema della denatalità non è solo nostro". Immancabile poi un commento al tema dei migranti e più in generale della sicurezza che da giorni divide i partiti. Per l'ex ministro della gioventù quello accaduto a Macerata è frutto di un "folle. Traini è uno squilibrato ma il vero rischio razzismo e xenofobia è dato dalla non gestione dei flussi migratori". Dito puntato contro la politica ed in particolare i governi di sinistra che non ha "gestito i flussi migratori".