"La Sicilia è una di quelle regioni da cui può partire il riscatto per tante ragioni, sicuramente anche per il no. E' una delle regioni che più ha subito i danni di una politica che negli ultimi 20 anni ci ha danneggiato. E adesso quella politica che ci ha già massacrato per 20 anni chiede ancora più potere per continuare a massacrarci. Per questo dobbiamo votare no". Lo ha detto il vice presidente della Camera Luigi Di Maio incontrando i giornalisti a Misterbianco (Catania), una tappa di un tour di due giorni in Sicilia organizzato nell'ambito della campagna "Adesso è il nostro tourNO" per sostenere le ragioni del "No" al referendum del 4 dicembre prossimo. Di Maio era accompagnato dal deputato M5S all'Ars Giancarlo Cancelleri.
"Quei signori, che hanno fatto leggi vergognose e che hanno avallato i trattati europei e hanno danneggiato l'agricoltura e le imprese, anche di questa regione - ha concluso Di Maio - oggi ci chiedono ancora più potere".
Il 'Sì' non cambierà vita italiani - "Gli italiani non hanno capito ancora come mai da sei mesi stiamo discutendo di un referendum costituzionale per una legge costituzionale che non cambierà la loro vita". Lo ha detto il vice presidente della Camera Luigi Di Maio rispondendo alle domanda dei giornalisti a Misterbianco (Catania), durante una tappa di in Sicilia organizzato dal M5S in vista del referendum del 4 dicembre prossimo. "Se dovesse vincere il sì - ha aggiunto Di Maio - il giorno dopo avremo lo stesso numero di poveri, lo stesso numero di persone che non riescono ad accedere ala sanità, gli stessi costi della politica, gli stessi problemi che avevamo prima del sì, quindi tanto vale votare no e andare alle nuove elezioni politiche il prima possibile passando anche per le elezioni regionali siciliane". "Non dobbiamo perdere di vista - ha concluso - gli obiettivi principali, che in questo Paese sono le priorità degli italiani. Matteo Renzi ha voluto fare questa riforma costituzionale, il prossimo mese dovremo fare una campagna referendaria ma io non dimentico quali sono i problemi degli italiani".