Nella terza giornata della Leopolda, a Firenze, il presidente del Consiglio Matteo Renzi conclude la kermesse del Pd. Tensione ieri durante la seconda giornata, per gli scontri in strada tra forze dell'ordine e antagonisti alla manifestazione contro il premier, nel capoluogo toscano.
Il corteo dei 'No Renzi, No al referendum' di Firenze ha provato a dirigersi verso il centro. Dopo essersi fronteggiati per pochi minuti con il cordone di agenti i manifestanti hanno acceso alcuni fumogeni e hanno iniziato a tirare petardi e molti ortaggi contro i poliziotti. La polizia attestata su via Cavour, ha reagito con una carica verso l'adiacente piazza San Marco dove si erano concentrati i partecipanti. Rimossa anche una barriera fatta con oggetti ingombranti, mentre i manifestanti, ancora nella piazza stanno spostando alcune dei materiali di un vicino cantiere.
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Sono 12 gli agenti rimasti feriti o contusi negli scontri, dieci dei quali per ustioni dovute ad esplosione di grossi petardi o bombe carta: queste ultime contenevano, secondo quanto reso noto dalla polizia, anche schegge di metallo. Altri sono stati feriti dal lancio di pietre probabilmente prese dal cantiere di piazza San Marco, dove i manifestanti si sono ritrovati nonostante la prescrizione di riunirsi nella vicina piazza Santissima Annunziata. Le prognosi per feriti e contusi vanno da 3 a 20 giorni. Le recinzioni metalliche del cantiere sono state divelte da terra ed usate dai manifestanti per tentare di forzare il cordone della polizia. La questura aveva chiesto nei giorni scorsi la messa in sicurezza dell'area dei lavori, giudicandola troppo vicina al punto di ritrovo.
Manifestare è un diritto ma usare la violenza e attaccare la città solo per avere visibilità è meschino e vergognoso. Giù le mani da Firenze
— Dario Nardella (@DarioNardella) 5 novembre 2016
Persone incappucciate che usano violenza contro la città sono inqualificabili. Dire no è legittimo, sfasciare Firenze è inaccettabile
— Dario Nardella (@DarioNardella) 5 novembre 2016
INTANTO ALLA LEOPOLDA Alla stazione della kermesse renziana torna la tradizione dei tavoli di lavoro: intorno a 36 postazioni supporters e cittadini dialogano con ministri e presidenti di commissione sulle riforme del governo. Raggiunta l'intesa nel comitato del Pd sul documento di riforma dell'Italicum. Gianni Cuperlo ha detto sì all'accordo.
"Ho sottoscritto il documento" su Italicum "perché contiene un passo in avanti. So che l'intesa raggiunta non ricompone la frattura consumata nella sinistra, dentro e fuori il Pd. Vedo e ascolto i tanti, anche autorevoli, convinti che solo il No al referendum potrà cambiare la legge elettorale. Io ho lavorato per ridurre quella forbice e avrei voluto un esito diverso". Lo afferma Gianni Cuperlo. "Ne rispondo personalmente e in primo luogo a quanti hanno condiviso con me questo percorso e che incontrerò nei prossimi giorni".
Ma per Roberto Speranza, che guida l'area di minoranza Pd Sinistra riformista, il documento Pd per le modifiche all'Italicum "non guarisce la ferita aperta. L'Italicum, approvato con la forzatura della fiducia, resta vigente. Serve una nuova legge, non una traccia di intenti generica e ambigua che non cambia le cose. Su un tema così importante che riguarda la nostra democrazia il Pd che pure ha i numeri in parlamento per essere determinante non può pensare di cavarsela con una paginetta fumosa".
Il comitato Pd sull'Italicum apre ad una verifica dopo il referendum su 2 punti: la preferenza per i collegi, si legge nel testo, di cui l'ANSA è in possesso, come il sistema più adatto a ricostruire un rapporto fiducia tra eletti ed elettori; la definizione di un premio di governabilità (di lista o di coalizione) che consenta l'indicazione su chi avrà la responsabilità di garantire il governo attraverso il superamento del meccanismo di ballottaggio.
DIRETTA DAL PALCO
"I posti di lavoro - ha detto Matteo Renzi nel suo intervento - si creano facendo le cose non bloccandole. Ora leggo che vogliono fermare la metro a Roma, mentre tutto il mondo investe in questo. Non è pensabile che l'Italia abbia meno chilometri di metropolitana di Madrid. Rispetto le scelte di tutte le amministrazioni ma continuare a bloccare le metropolitane o le tranvie è un atteggiamento che si commenta da solo. Hai paura che qualcuno rubi? Se qualcuno ruba blocchi il ladro non l'opera, sennò il Paese non va da nessuna parte. Abbiamo visto com'è andata con le Olimpiadi o l'Expo. Ora leggo che vogliono fermare la metro a Roma mentre tutti investono nei sistemi di attraverso delle città metropolitane. Noi stessi abbiamo messo dei soldi: a Pistoia la Hitachi sta facendo 300 treni pendolari. Non si può continuare con l'atteggiamento per cui quelli che sono contro tutto bloccano l'Italia. La nuvola di Fuksas - ha proseguito - è bellissima: quel centro congressi può essere leader mondiale e noi lavoriamo perché quella città vinca le difficoltà, le resistenze, le polemiche e quella Nuvola abbia un ritorno impressionante. Siamo pronti a firmare patti con tutti gli amministratori. Abbiamo firmato con De Magistris e Nardella, siamo pronti a firmare da Torino - l'ho detto al sindaco Appendino - a Cagliari, 16 o 17 novembre".
Molto gettonato il tavolo del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan che parla della legge di bilancio, affollato anche il tavolo del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e del Lavoro Giuliano Poletti mentre Carlo Calenda parlerà di export ed investimenti. La riforma costituzionale sarà invece il piatto forte del pomeriggio con una sessione, guidata da Maria Elena Boschi, nella quale, ha spiegato Renzi ieri, si punta a distruggere tutti i dubbi sul ddl.