Arriva Nicole Kidman, in notevole ritardo rispetto alla tabella di marcia, e il pubblico dell'Ariston ammutolisce. Bella, elegante nel suo abito lungo nero firmato Armani, sorridente: l'attrice australiana incanta tutti e si concede alle innocenti domande di Carlo Conti. "Qui è splendido, amo l'Italia da quando ho 17 anni - è il saluto di rito -. La mia città preferita è Firenze", dice per ingraziarsi il conduttore, e poi precisa: "ma amo Roma allo stesso modo". Conti le fa scegliere le tre canzoni della sua vita. Si parte da Heroes di Davi Bowie. "I veri eroi di oggi sono le persone che lavorano dietro le quinte, quelle che non ricevono premi: volontari, scienziati, sono loro per me gli eroi più straordinari". Sulle note del marito musicista Keith Urban spiega che "la famiglia è la cosa più semplice che ci sia e tenere i figli accanto a sé a letto è la cosa più dolce che esiste. Mi piace condividere tutto con loro, chiunque abbia dei figli sa di cosa parlo. Non c'è niente di simile all'odore dei propri figli".
Dieci anni di matrimonio "a giugno", precisa lei, "ma ovunque io vada troverò sempre un mazzo di fiori e un biglietto di mio marito. Se dovessi scrivergliene uno io comincerei con Hey, baby...". L'ultima canzone, a sorpresa, è Senza una donna di Zucchero che prova ad accennare. "Si sentiva tanto quando ero qui a girare Ritratto di Signora...", spiega lei. Parla anche del suo ruolo di ambasciatrice delle Nazioni Unite: "Cerco di dar voce a chi voce non ha, come nel caso delle donne vittime di violenza. Bisogna assicurarsi che ci siano delle leggi a sostegno delle donne. Parlarne sempre per far sì che le donne non si sentano mai sole". Ma cosa può desiderare una donna come lei? "Ovviamente la salute e l'amore. Dare e ricevere amore è la cosa più grande che possiamo avere".