Maurizio Crozza all'Ariston irrompe sul palco nei panni del senatore Razzi, una delle sue maschere cult. Ironizza sullo scandalo furbetti di Sanremo ("Quando ho visto quelli che timbravano il cartellino in mutande e poi andavano a casa, ho pensato 'ma quello è il paradiso') e cita tra i brani preferiti 'Papaveri e pecore': "Alla mia fidanzata ci regalavo tante pecore e le dicevo 'mettiti a papavero').
Dopo la presentazione da parte di Maria De Filippi, Maurizio Crozza alias Antonio Razzi porge alla conduttrice una banconota. "Tieni 10 euro, non puoi lavorare aggratis, è diseducativo per i bambini". Poi la afferra come per stamparle un bacio, diventato ormai un format di questo festival. Crozza-Razzi bacchetta Carlo Conti che nel siparietto 'a margine' della scena, sbaglia le battute. Alla fine dello sketch, da buon genovese si fa ridare i 10 euro da Maria ("Sono la paghetta dei miei figli"). E Conti ringrazia nuovamente Discovery per aver concesso la liberatoria all'attore.
"Nel 2005 a Reggio Emilia, io non ero nessuno, Antonio Campo Dall'Orto venne da me e mi chiese di fare un programma a La7. Se non ci fosse lui, io qua non ci sarei mai venuto". Maurizio Crozza, alla fine del suo intervento all'Ariston, ha saluto e ringraziato il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall'Orto.
Nel mirino di Maurizio Crozza finisce anche Donald Trump. "Se mi chiedi di lui, mi tocchi in zona alogena", dice il comico nei panni del senatore Razzi. "E' l'unico che mantiene le promesse, lascia stare che sono promesse del cazzo, ma le mantiene. Conosce 77 parole, di cui tre sono Ku klux klan. Non male, c'è chi con quattro - fatte li cazzi tua - è diventato senatore". E sul muro con il Messico, Crozza-Razzi spiega: "il muro va fatto. Hai mai mangiato il cibo? Ti rimane sullo stomaco. Secondo te perché Speedy Gonzales correva?". E le polemiche con i pellerossa per l'oleodotto? "Mettono la pasta fissan. Ah, gli indiani... ma non avevano vinto i cowboy?".