La maturità è agli sgoccioli, è arrivato quindi il momento di scoprire come gestire al meglio le lancette durante la prova orale dell’esame ( http://www.skuola.net/maturita-esame-orale/ ). Bisogna sapere, infatti, che esiste un tempo limite per esporre i contenuti della tesina (o della mappa concettuale): in genere 10 minuti, al massimo 15, a discrezione della commissione, un intervallo che sembra impossibile da rispettare in proporzione al numero delle cose da dire e collegare. Ebbene, strano ma vero, rientrare nei limiti previsti è più semplice di quanto si possa pensare. L’importante è essere padroni dell’argomento e seguire qualche trucchetto collaudato
COSA VI SERVE - Iniziamo dai giochi fatti: la tesina è pronta, riveduta e corretta. L’ultimo passo (ovviamente!) è quello di studiarla alla perfezione: in fin dei conti, l’ha scritta il candidato e di sicuro già saprà quali sono i punti principali, che magari avrà riassunto in un indice o in una mappa concettuale. Partendo da lì, si inizia a ripetere quello che ci si ricorda cronometrandosi, anche con il timer dello smartphone e, cosa fondamentale, registrandosi. Un piccolo registratore, infatti, sarà un fedele compagno di studio. Fedelissimo, memorizzerà ogni parola e sarà a disposizione ogni volta che ci sarà bisogno di riascoltarsi.
COME INIZIARE - Cominciare con una brevissima introduzione sul perché è stato scelto l’argomento della tesina, premettendo e precisando che, per motivi di tempo, nella prima fase si farà cenno solo ai punti principali: se la commissione vorrà, si sarà disponibili ad ampliare ed approfondire il discorso più avanti. Dopodiché, seguite con precisione lo schema della tesina e le “macro-aree” delle materie (ad esempio, quelle letterarie “italiano-latino-filosofia”, o quelle scientifiche “matematica-fisica” ecc..), prestando attenzione a tenere un filo logico e non fare salti azzardati: si potrebbe non sapere come tornare indietro! Va calcolato all’incirca un minuto a materia, ma cercando di parlare con chiarezza e non usare inutili riempitivi (come i super usati “cioè” o “appunto”), cosa molto apprezzata dai prof. Insomma, dire solo quel che serve per non togliere spazio alle cose importanti.
RIASCOLTARSI FA BENE- Una volta terminato (non dimenticando di includere leconclusioni), spegnere il timer e il registratore: probabilmente, ai primi tentativi si sforerà di qualche minuto, e riascoltarsi potrà essere utile per capire cosa e dove tagliare. Riprovare, riprovare e riprovare ancora, finché non si sarà certi di aver detto il grosso nel giusto limite di tempo. Naturalmente, potrà volerci una giornata intera e innumerevoli tentativi, ma alla fine il discorso verrà limato a tal punto da arrivare al traguardo in tempo record. Dopo tanti sforzi, la registrazione sarà perfetta, da risentire ogni volta che si vorrà fino al giorno fatidico, rinfrescandosi la memoria quando sembrerà di non ricordarsi più come partire e chiudere.
SICUREZZA E DECISIONE!- Ultimo consiglio: essere sicuri di sè ma, soprattutto, essere naturali. A furia di ripetere e riascoltare, potrebbe sembrare di aver imparato il discorso a memoria. Così non deve essere: a qualsiasi interruzione dei professori, bisogna saper riprendere in mano la trattazione, ricordandosi bene dove ci si era fermati e come proseguire. Mai aver paura di esprimere le proprie idee e mostrarsi sempre decisi. E se sopraggiungesse un buio improvviso, un vuoto di memoria? Keep calm! In fondo, come diceva un certo Catone il Censore, ben noto ai liceali, Rem tene, verba sequentur, cioè “Sii padrone dell’argomento, le parole verranno”.