Un brodino, con botta e risposta con Berardi, in un primo tempo contraddistinto da un episodio contestato a favore: così German Denis, miglior marcatore straniero (56) della storia dell'Atalanta, ha salutato il suo pubblico nell'anticipo casalingo contro il Sassuolo, prima di concedersi qualche commossa parola di commiato e un giro di campo finale con i tre figli e alcuni ragazzi del settore giovanile di Zingonia. (LE PAGELLE)
La serie senza vittorie dei bergamaschi si allunga a sette, e gli uomini di Reja si sono dovuti comunque sudare il punticino. Al 6' il primo caso da moviola: Vrsaljko centra per la girata di Falcinelli stoppata da Cigarini, Berardi insacca ma l'arbitro annulla per offside. L'argentino al passo d'addio al 13' s'inserisce al limite grazie al velo di Kurtic sull'appoggio dal centrodestra di Cigarini impegnando Consigli (ex di turno con lo stesso sloveno, Biondini e Peluso) in due tempi. La squadra ha voluto omaggiare "El Tanque" (per lui festa d'addio nel dopogara presso l'oratorio di Redona), che se ne va in Argentina all'Independiente, con un patch speciale sulla manica delle maglie recante la scritta "Per sempre German Denis" che sovrasta il suo numero 19. La cronaca
Lacrime Denis, 'mio ad Atalanta è solo arrivederci' - "E' stata una serata speciale, ma è solo un arrivederci. Lo so che tornerò. Ringrazio Percassi, i miei compagni, i tifosi e tutta la città. Sono grato a loro, non mi dimenticherò mai di questo tifo e di questa maglia, che avrò sempre addosso". In lacrime davanti alle telecamere di Sky, l'argentino German Denis, che la prossima settimana volerà in Argentina per tornare a giocare nell'Independiente, commenta il suo saluto all'Atalanta, per la quale ha segnato 56 gol (compreso quello di oggi su rigore) diventando il bomber straniero più prolifico nella storia del club. "Ringrazio anche chi lavora e non si vede, come magazzinieri, corpo tecnico e gli altri - dice Denis, sostituito da Borriello a pochi minuti dalla fine perchè il tecnico Reja voleva che la gente gli tributasse la meritatissima standing ovation -. Non vorrei dimenticarmi di nessuno, Marino, Umberto Marino, Sartori, tutti davvero. Ci sono tanti momenti che non dimenticherò mai. Il primo è la rimonta di San Siro contro l'Inter, dal 3-1 al 4-3. Voglio godermi questi ultimi momenti. E' il momento giusto per tornare a casa insieme alla mia famiglia. Lascio Bergamo per tornare a casa, in una squadra che mi ha dato la possibilità di giocare poi in Italia".
Di Francesco, rigore assurdo - L'allenatore del Sassuolo, Eusebio Di Francesco, non accetta il caso da moviola del sabato sera in casa dell'Atalanta: "Un rigore assurdo. Antei ha anticipato Kurtic, per dire che era rigore bisogna non conoscere le dinamiche del calcio". L'analisi del confronto prosegue con la disamine tecnico-tattica: "In questa squadra non esistono titolari, si può entrare e uscire dagli undici con grande facilità. Ho anche stimolato Berardi spostandolo a sinistra: non rientrando sul suo piede resta più largo e ha più spazio per le sue giocate. Ho avuto risposte, per esempio abbiamo limitato Gomez che è la fonte di gioco avversaria, ma ho il rammarico per alcune azioni concluse male". Circa il rischio di appiattimento in un campionato ormai tranquillo, Di Francesco è sicuro che i suoi non molleranno: "Non abbiamo grandissime pressioni dall'ambiente e dai tifosi, quindi devo crearle io. La regola è che se si dimostra qualcosa in più in allenamento allora si scende in campo per la partita".