"L'elemento arbitrale è imprevedibile, c'è in tutte le partite, ma la Juve ha dimostrato di saper giocare bene nonostante gli arbitri...". Così John Elkann, presidente di Fca e di Exor, la holding della famiglia Agnelli che controlla anche la Juventus, sull'eliminazione dalla Champions League. "Se uno guarda quello che è accaduto a Torino e poi a Monaco, l'elemento arbitrale è stato un fattore sfavorevole. Nonostante questo, stavamo vincendo: la Juve ha dimostrato che poteva farcela a prescindere dall'arbitraggio". La Juventus è una grandissima squadra, l'ha dimostrato dominando la partita contro il Bayern". Così John Elkann, presidente di Fca e di Exor, la holding della famiglia Agnelli che controlla anche la Juventus, dopo l'eliminazione ieri dalla Champions League. "Sembrava una semifinale o una finale, come livello sportivo", osserva Elkann a margine di un workshop a Torino, dove è rientrato nella notte dopo aver assistito alla partita all'Allianz Arena. "Ci sono giocatori che hanno fatto una partita straordinaria come Cuadrado - aggiunge - Bello anche il duello con Coman: ha dimostrato di essere un grande giocatore", dice del giovane attaccante che i bianconeri hanno ceduto in estate ai tedeschi. "Mi dispiace moltissimo per il risultato: la partita ce l'avevamo in mano, è stato un peccato perderla all'ultimo momento - conclude - Adesso abbiamo il derby e ci restano obiettivi importanti, come campionato e Coppa Italia".
Grandi sì, ma "non abbastanza". A poche ore dall'eliminazione dalla Champions League per mano del Bayern Monaco, Massimiliano Allegri esprime così, su Twitter, l'amarezza della Juventus per la rimonta subita all'Allianz Arena. Il tecnico bianconero, però, non si piange addosso: "Non c'è tempo per la delusione e le lacrime - scrive - ci aspettano obiettivi importanti!". Amarezza per l'eliminazione, dunque, ma orgoglio per la prestazione. Massimiliano Allegri è un mix di tutto questo dopo i 120' all'Allianza Arena che hanno visto sfumare i quarti di Champions per un niente. "Dispiace essere eliminati dopo una prestazione del genere - dice il tecnico bianconero ai microfoni di Mediaset Premium - Siamo stati ordinati, Buffon non ha dovuto fare grandi parate. Però il calcio da' dei segnali - elenca Allegri - Neuer è stato strepitoso su Cuadrado a fine primo tempo, poi Morata ha avuto due occasioni importanti, Lichtsteiner poteva segnare nel primo supplementare, poi potevamo riaprirla. Insomma dispiace, perchè abbiamo giocato con personalità. Sono dispiaciuto perche' a un minuto e mezzo dalla partita dovevamo gestire meglio quel pallone in uscita". Diplomatico sugli errori arbitrali "E' inutile starne a parlare, io faccio i complimenti alla squadra, con una squadra nuova vincere 2-0 a fine primo tempo non era semplice. Dispiace, siamo amareggiati, ora dobbiamo pensare al derby e poi c'e' la sosta per recuperare gli infortunati".
Pep Guardiola è caustico con le critiche della Juventus all'arbitraggio: "La Juventus è troppo grande, è troppo forte: non si possono lamentare. Quando il Bayern perde con il Real o con il Barcellona, va a complimentarsi con gli avversari. Forse c'era un gol in fuorigioco, ma questo è il calcio, a volte queste cose succedono. E la Juventus deve piuttosto pensare alle occasioni fallite da Cuadrado e da Morata...". Così il tecnico del Bayern Monaco a Mediaset Premium, interpellato sulle critiche dei bianconeri all'arbitro
LA PARTITA - Il sogno della Juventus di approdare ai quarti di finale di Champions dura 91': proprio allo scadere del recupero il Bayern Monaco, sotto 2-0 alla fine del primo tempo, riesce ad agguantare un insperato pareggio e ad agguantare la qualificazione nell'extra time. Decisivi i cambi del tecnico tedesco Pep Guardiola che manda in campo Thiago Alcantara e Coman, autori dei due gol qualificazione. Fantastico primo tempo della Juve che domina i tedeschi, segna due gol con Pogba e Cuadrado e ne spreca altrettanti con Morata, autore comunque di una prestazione super. Nella ripresa i bianconeri inevitabilmente calano, puniti prima da Lewandowski (28') e poi proprio sul filo di lana dal colpo di testa di Thomas Muller, fino ad allora in ombra. Si va ai supplementari, con i due neoentrati che completano la rimonta dei tedeschi e acciuffano una insperata qualificazione ai quarti.