Un "no" del Tar del Lazio alla Juventus potrebbe mettere la parola fine, dopo dieci anni, alle vicende di Calciopoli. I giudici amministrativi hanno respinto il ricorso della società bianconera che chiedeva 443 milioni di euro alla Figc come risarcimento del danno che, a suo parere, aveva subito a seguito della revoca dello scudetto 2006 e della conseguente retrocessione e di una "disparità" di trattamento con l'Inter. Il Tar rileva nella sentenza che "la vicenda era già stata trattata in un precedente ricorso, presentato sempre dalla Juventus nel 2006, e poi abbandonato dalla società, che preferì ricorrere al lodo arbitrale da cui uscì sconfitta" e per "non può pronunciarsi se lo ha già fatto il collegio arbitrale". Contro la decisione è possibile il ricorso al Consiglio di Stato, ma, a caldo, la Juve deve ancora decidere il da farsi e i suoi legali "analizzeranno le motivazioni e valuteranno i prossimi passi per tutelare le ragioni della società". "E' chiaro che siamo soddisfatti - fanno notare in Federcalcio -. Tra l'altro, se la motivazione è questa, il giudice ha accolto in pieno la tesi della nostra memoria". La sentenza è stata depositata a sette settimane dal dibattimento svoltosi il 18 luglio dinanzi alla I Sezione (presidente Germana Panzironi, relatore Alessandro Tommasetti) cui avevano partecipato da una parte la Juve e dall'altra Figc e Inter a difendersi. Il club bianconero lamentava una "disparita' di trattamento" con l'Inter per i provvedimenti presi nel 2006 e nel 2011: prima l'assegnazione ai nerazzurri dello scudetto 2005/2006, la stagione in cui scoppiò lo scandalo di Calciopoli e la Juve fu retrocessa in serie B, e cinque anni dopo la mancata revoca di quella decisione. Secondo la Juve, "a fronte di una situazione in cui l'Inter ha avuto lo scudetto per scorrimento della graduatoria a seguito di una sanzione inflitta dalla giustizia sportiva, successivamente, quando (nel 2011, da parte dell'allora procuratore federale Stefano Palazzi, ndr) sono stati accertati illeciti sportivi prescritti da parte dell'Inter, il Consiglio federale della Figc non aveva adottato provvedimenti". Da qui, la richiesta di un risarcimento per danni di 443 milioni di euro contro la Figc e nei confronti dell'Inter. All'udienza, l'avvocato della Figc aveva definito la richiesta della Juve "infondata e astronomica, anche in ragione della debolezza degli argomenti giuridici che la supportano", mentre l'Inter si era detta "estranea" alla vicenda, definendo comunque "la posizione della Juve inammissibile e infondata". La battaglia del club bianconero davanti al Tar era cominciata nel novembre 2011 e fece discutere, oltre che per l'ammontare della richiesta di risarcimento, anche perché il ricorso fu presentato nel giorno della consegna del premio "Giacinto Facchetti" a Michel Platini. I tifosi non sembrarono scaldarsi piu' di tanto per l'iniziativa: secondo un sondaggio via internet, oltre il 70% riteneva che il ricorso sarebbe stato respinto.