La Juventus perde il primo trofeo stagionale, che va invece al Milan di Montella e Donnarumma, che tira fuori dal cilindro una gran parata sul rigore di Dybala, dopo l'errore di Mandzukic dal dischetto (traversa) e dopo che Lapadula si era fatto ipnotizzare da Buffon. E' forse l'ultimo trofeo dell'era Berlusconi, un cerchio che si chiude e che si aprì nel maggio 1988, con il primo e unico scudetto dell'era Sacchi. A Doha il Milan ha meritato forse più dei campioni d'Italia che, dopo una partenza a razzo, si sono fatti imporre una sostanziale superiorità dagli avversari, approdati a questa finale senza vincere nulla. Il gioco del Milan degli italiani è meno spettacolare di quello del Napoli, ma più avvolgente e la Juve ne aveva fatto le spese già in campionato. I rossoneri non portano bene soprattutto a Dybala, che in campionato a San Siro aveva rimediato un infortunio muscolare e stasera esce dal campo con il morale sotto i tacchi, dopo avere sprecato nei supplementari il gol del ko, poi il rigore decisivo, il penultimo della serie.
"E' una vittoria che dedichiamo al presidente che fortemente la voleva": sono le prime parole di Vincenzo Montella dopo la vittoria del Milan sulla Juventus che ha portato la 7/a Supercoppa della storia nella bacheca rossonera. "Siamo partiti un po' contratti - le sue parole alla Rai a fine match - abbiamo pagato l'inesperienza nel disputare certe partite, ma poi abbiamo preso la partita in mano e abbiamo meritato di vincere. Sono felice soprattutto per i ragazzi - aggiunge - dopo una vittoria del genere possiamo credere ancora di più nei nostri mezzi. Oggi, nonostante giocassimo contro una grande squadra, abbiamo meritato la vittoria. Sono contento anche per il presidente Berlusconi che puntava tantissimo a questa vittoria".