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Un turno di stop a Muntari, ma per Onu 'esempio contro razzismo"

Ghanese espulso dopo buu al sant'Elia, giudice assolve Cagliari

Un esempio per l'Alto commissario Onu, da squalifica per i regolamenti del calcio. Il paradosso di Sulley Muntari, il giocatore ghanese del Pescara protagonista di un diverbio con l'arbitro Minelli che non è intervenuto mentre alcuni tifosi del Cagliari intonavano 'buu' razzisti, si compie con il turno di stop che il giudice sportivo gli ha comminato e l'assoluzione del club rossoblù. Tutto a termini di regolamento, perché Muntari era stato espulso per doppia ammonizione (una per proteste, l'altra per aver lasciato il campo non autorizzato durante il diverbio), e quindi la giornata di squalifica va da sé: quanto alla società, mancavano i presupposti normativi per la sanzione perché quei cori sono stati intonati da un gruppo sparuto di tifosi (una decina, l'1% del settore incriminato).

    Ma certo la 'rivolta' di Muntari ha avuto un'eco anche internazionale: gli inglesi hanno difeso il ghanese, bacchettando l'Italia colpevole, a detta loro, di "fare poco contro il razzismo sui campi di calcio". Il caso è finito addirittura sotto la lente dell'Onu: "E' un esempio nella lotta al razzismo', ha detto da Ginevra l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Ra'ad al-Hussein. Un esempio di quel che bisogna fare, e non basta mai, "di fronte alle espressioni di razzismo a livello nazionale o internazionale sui campi di calcio, un problema persistente e che richiede una più grande attenzione da parte della Fifa", ha sottolineato l'esponente Onu. Un grande riconoscimento per un giocatore che finora era famoso in Italia soprattutto per il 'non gol' in maglia milanista contro la Juve nel campionato 2011/12. A 32 anni, il ghanese stava scivolando nell'oblio insieme col suo Pescara già retrocesso, ma lo scatto d'orgoglio sul campo del Cagliari, il rifiuto di piegarsi alla violenza verbale a costo di pagarne le conseguenze, lo ha riportato al centro dell'attenzione. Muntari ha ricevuto anche la visita del console onorario del Ghana, Massimiliano Colasuonno Taricone, giunto al centro sportivo del Pescara per un lungo colloquio col giocatore. 

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