La Ryder Cup ritrova Woods. Il capitano degli Stati Uniti, Jim Furyk, ha rotto gli indugi: la leggenda californiana giocherà la supersfida (a distanza di sei anni dall'ultima volta) contro l'Europa di Francesco Molinari, in programma a Parigi dal 28 al 30 settembre. "Tiger ha meritato la convocazione, grazie ai risultati e al sacrificio mostrato in questi mesi". Furyk, da Philadelphia, celebra l'ennesima impresa dell'ex numero uno al mondo: "Non ha mai mollato". E Woods può finalmente esultare. "Ce l'ho fatta - la gioia dello statunitense -, in Francia andremo per vincere". Dal quasi ritiro alla Ryder cup, l'ottava in carriera da giocatore. Quattro operazioni alla schiena, la paura di non farcela e gli scandali extra-green a complicare tutto. Woods se l'è vista davvero brutta ma, con sacrificio e talento, ha raggiunto l'obiettivo, mettendo a tacere tutti gli scettici. Quelli che lo scorso gennaio avevano bollato il suo ritorno come un tentativo disperato di provare a far tornare a parlare solo il campo. Dall'Inferno al Paradiso, questa la parabola della leggenda californiana. Che nel dicembre 2017 era 1.199/o al mondo e ora, a distanza di 8 mesi, è 26/o.