Il Gip Walter Pelino ha disposto un
supplemento di perizia, affidandola al comandante del Ris di
Parma, Giampietro Lago, per spiegare l'anomala concentrazione
del Dna trovato nel campione di urina del marciatore Alex
Schwazer, risultato positivo al doping. Era stata la difesa
dell'atleta, che da sempre sostiene l'ipotesi del complotto, a
chiedere il supplemento di perizia. Al riguardo, il giudice
osserva che tra le ipotesi atte a spiegare l'anomala
concentrazione del Dna, quella della manipolazione è l'unica
suffragata da elementi indiziari e resa possibile da gravi vizi,
già accertati, della catena di custodia. Secondo il gip,
sussiste un ragionevole dubbio sulla colpevolezza dell'indagato
e, se anche la vertenza si chiudesse qui, su tutta la vicenda
rimarrebbero "profonde ombre". Nel disporre il supplemento di
perizia, si spiega che è in gioco la stessa credibilità
dell'intero sistema dei controlli antidoping.
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