Più di ventimila spettatori, senza distanziamenti, mascherine o restrizioni particolari, hanno assistito alla ripartenza del rugby a porte aperte in Nuova Zelanda, coincisa con il match tra Otago Highlanders e Waikato Chiefs, valido per il 'Super Rugby Aotearoa', torneo che riunisce franchigie anche di altri paesi. Al 'Forsyth Barr Stadium' di Dunedin, che ha una capienza di 30.500 posti, è finita 28-27 per gli Highlanders, ma più che il drop all'ultimo minuto del 'figlio d'arte' Bryant Gatland (suo padre Warren, ex ct del Galles, è l'allenatore) che ha deciso la partita, ha fatto notizia la presenza del pubblico, nel segno di una nazione, appunto la Nuova Zelanda, dichiarata dal governo 'libera dal Covid 19' dopo che negli ultimi 22 giorni non ci sono stati casi di contagio.
Eco quindi che allo stadio non ci sono state restrizioni, e niente utilizzo di mascherine o gel igienizzante agli ingressi.
"Non avrei mai pensato a una cosa del genere in questo momento - ha commentato il capitano di Otago, Ashley Dixon -. Quanto al campo, le cose non sono andate perfettamente, ma abbiamo battuto una squadra ricca di qualità come Waikato, quindi va benissimo così".