Dai documenti arrivati dalla Procura di Torino, "si evidenzia che Saverio Dominello e il figlio Rocco sono rappresentanti a Torino della cosca Bellocco Pesce di Rosarno. Rocco Dominello ha rapporti con la dirigenza Juve per la gestione di biglietti e abbonamenti". Lo ha detto il procuratore Figc Giuseppe Pecoraro all'Antimafia. "I dirigenti che hanno contatti con queste persone sono: Merulla, Carugo, D'Angelo e il presidente Agnelli". Anche il dg Marotta ha avuto rapporto seppure occasionali col mondo degli ultras ma non è stato coinvolto dalla conclusione indagini.
"Impossibile". Lo ripete almeno quattro volte Andrea Agnelli il 4 agosto 2016 quando, per telefono, un dirigente della Juventus gli chiede se ha incontrato il presunto boss della 'ndrangheta Rocco Dominello. La conversazione, intercettata dalla procura di Torino, è agli atti dell'inchiesta Alto Piemonte. I pm torinesi non hanno mosso alcuna accusa alla dirigenza della Juventus.
"Ieri sera mi sono pervenute le carte della memoria difensiva della Juve: le valuterò attentamente, poi prenderò una decisione con i miei collaboratori". Giuseppe Pecoraro, procuratore della Figc ed ex prefetto di Roma, spiega al telefono con l'Ansa l'iter di giustizia sportiva della vicenda finita oggi all'esame della commissione antimafia. "Alla base della mia audizione - tiene a ribadire Pecoraro - ci sono le carte che mi state trasmesse dalla Procura della Repubblica di Torino: e io ho parlato di contatti, ma non di rapporti".
"Nel rispetto di organi inquirenti e giudicanti ricordo che non ho mai incontrato boss mafiosi", scrive su Twitter il presidente della Juventus, Andrea Agnelli. "Ciò che leggo - aggiunge - è falso".