"Questa sospensione del campionato non giova a nessuno. Anzi, direi che si sta creando una situazione pericolosa e minaccia tutto lo sport per le conseguenze, anche finanziarie, che provocherà". Al presidente della lega calcio greca Giorgio Stratos la decisione governativa di fermare il calcio non è piaciuta, lo fa presente ma deve adattarsi, pur essendo già al lavoro affinché l'attività possa riprendere nel week end del 24 e 25 marzo. E' probabile che non ci riesca, perché quello della violenza legata alle partite è un problema che va risolto una volta per tutte. Al punto che il Premier Alexis Tsipras ha fatto ricorso al mito: "dobbiamo decidere di tagliare il nodo gordiano, anche con azioni collettive e ignorando le conseguenze politiche. Intanto la sospensione dell'attività è a tempo indeterminato". Mentre Fifa e Uefa appoggiano le iniziative anti-violenza, ma auspicano che il campionato riprenda a breve, si è mossa la magistratura ordinaria. Un pubblico ministero del tribunale di Salonicco ha infatti aperto un'inchiesta sull'accaduto, e anche sul motivo per cui il presidente del Paok Ivan Savvidis, che ha 'invaso' il campo con tanto di pistola nella fondina, non sia stato fermato dalle forze dell'ordine come la legge avrebbe loro consentito. L'imprenditore russo-ellenico si è poi scusato spiegando di aver avuto "una reazione emotiva" e di aver voluto "soltanto proteggere dalle provocazioni migliaia di tifosi del Paok". E' stato comunque denunciato, e dovrà fornire adeguate spiegazioni. Tutto ciò senza dimenticare che appena dieci giorni fa una corte penale ateniese aveva condannato 58 fra ex dirigenti delle federcalcio greca, manager e giocatori coinvolti in uno scandalo a base di partite truccate e scommesse, anche se poi a molti era stato accordato il beneficio della sospensione condizionale della pena. Ma il danno d'immagine rimane, così come la 'foto' di Savvidis con la pistola nella fondina: ridare un'immagine positiva al calcio greco, oppresso da violenza e corruzione, più che un'impresa appare una fatica degna di Ercole.