"Se ci saranno due-tre positivi nella stessa squadra, sarà stato per negligenza individuale o di gruppo e quindi ci saranno provvedimenti disciplinari". Lo ha dichiarato il presidente della Liga Javier Tebas nel giorno in cui il campionato di calcio spagnolo riprende, con l'indicazione di tenere in isolamento solo i giocatori che eventualmente contrarranno il coronavirus.
"Per il rischio dei giocatori di prendere il virus, mi preoccupa la loro vita privata. Devono essere diligenti, non vogliamo vedere feste o grigliate, hanno una grande responsabilità e non vogliamo fare un passo indietro ma avanti - si è raccomandato Tebas in una videoconferenza stampa - Non mi preoccupa invece la vita nei centri sportivi, né i viaggi: la Liga organizza i trasferimenti per ogni squadra di prima e seconda divisione, con aerei e treni speciali o bus, e hotel specifici ispezionati prima, in cui alloggeranno solo loro".
Il riferimento a "feste e grigliate" non è casuale. Secondo il canale televisivo spagnolo Cuatro, il portoghese del Barcellona Nelson Semedo ha partecipato a un barbecue con altre venti persone nella città di Castelldefels, in Catalogna, senza indossare mascherina e non rispettando le distanze di sicurezza, in violazione delle regole di confinamento stabilite dal governo spagnolo. Castelldefels è ancora nella fase 2 del piano anti-contagio, che vieta riunioni con la presenza di oltre 15 persone. A maggio, inoltre, quattro giocatori del Siviglia si sono dovuti scusare dopo aver partecipato ad una griglia con troppe persone.
"Mi sono molto preoccupato - ha detto ancora Tebas - quando in Italia un gruppo di club si è esposto pubblicamente contro la ripresa. Per me avevano interesse a non riprendere e usavano la situazione sanitaria per dire che non bisognava giocare. Per fortuna, invece, anche la Serie A riprende e spero che riesca ad arrivare in fondo".
"Non penso che ci sarà un nuovo picco del virus che costringa al lockdown in casa. Ma se non potremo di nuovo giocare più, allora definiremo un piano B. E' nell'interesse dello sport. Altrimenti alcuni potrebbero ragionare in base al risultato che hanno al momento. Non abbiamo perso un minuto per pensare a che cosa succederebbe se non finisse la Liga: qualificazioni alle coppe, retrocessioni, promozioni... Alcuni club hanno provato a parlarne, ma ora non è il momento".