Dopo 100 giorni è tornata in campo la Premier League, ma per la conclusione del campionato - restano nove giornate da giocare - anche il calcio di Sua maestà si è dovuto adeguare alla "nuova normalità" imposta dall'emergenza in corso. A cominciare dal protocollo sanitario, dettagliato e rigoroso, concordato tra governo e Lega, del tutto simile a quello messo in atto in Germania, Spagna e Italia. Dagli stadi chiusi senza pubblico al divieto di strette di mano prima del calcio d'inizio, dal distanziamento individuale prima e dopo la partita (con doppi spogliatoi per ciascuna squadra) alle cinque sostituzioni, fino alle conferenze stampa condotte in maniera virtuale. A battezzare la ripresa della stagione calcistica inglese, bruscamente interrottasi lo scorso 9 marzo, è stato l'incontro Aston Villa-Sheffield (0-0), condizionato da un gol-fantasma ingiustamente negato agli ospiti. Un match d'esordio che si è giocato davanti a circa 300 spettatori, le uniche persone - tra dirigenti, addetti, medici, operatori e giornalisti - ammesse all'interno del Villa Park. Le squadre sono scese in campo con maglie speciali, legate alla stretta attualità. All'altezza del cuore è apparso un cuore ricamato, in omaggio agli operatori sanitari in prima linea nella lotta al coronavirus. Sulla schiena, viceversa, al posto dei nomi, è stata stampata la scritta, identica per tutti, "Black Lives Matter". In segno di unità, nella lotta contro il razzismo, ribadito anche prima del fischio d'inizio, quando tutti i giocatori, e anche il direttore di gara, si sono inginocchiati, in memoria di George Floyd, l'uomo di colore ucciso da un poliziotto a Minneapolis. Intenso, e altrettanto simbolico, anche il minuto di silenzio osservato per tutte le vittime della pandemia di Covid. Che ha costretto il calcio a ripartire con la massima prudenza, dopo aver condotto 8.687 test a giocatori, dirigenti e accompagnatori delle 20 società, rilevando solo 16 positivi. Il secondo recupero di giornata ha offerto più spettacolo: con il Manchester City che ha battuto l'Arsenal 3-0 con i gol di Sterling, De Bruyne (su rigore) e Foden, restano 90 partite alla fine: un tour de force in 40 giorni, che verrà interamente trasmesso in diretta tv (alcune partite persino in chiaro) come non era mai capitato in Inghilterra. Una novità, imposta dal governo, per scongiurare pericolosi assembramenti in prossimità degli stadi, come si è raccomandato - una volta di più anche oggi - Oliver Dpwden, ministro della Cultura, sottolineando come il ritorno della Premier rappresenti "un enorme momento simbolico di speranza per tutto il Regno Unito". E il Liverpool, in campo domenica, si prepara alla festa: il titolo è a un passo