Svaniscono forse al Bentegodi di Verona le chance scudetto dell'Atalanta. I nerazzurri di Gasperini non vanno oltre il pareggio contro i gialloblù di Juric e a 5 giornate dalla fine - in un rush con Inter e Lazio - il distacco dalla Juventus è di 6 lunghezze (con i bianconeri che lunedì scendono in campo contro la squadra di Simone Inzaghi). Un miraggio, ma che ancora una volta testimonia l'incredibile stagione della Dea. Una squadra apparsa in questa occasione più stanca, merito anche di un Verona mai domo in grado di fronteggiare i nerazzurri con le stesse armi: corsa, pressione alta, ritmi importanti.
In avvio Gasperini non sorprende. È l'Atalanta attesa alla vigilia con Gomez e Malinovskyi alle spalle di Zapata. Muriel parte dalla panchina. In difesa gioca Palomino, preferito a Caldara. Scelte difensive annunciate quelle di Juric, squalificato, in panchina il vice Paro, con Empereur a sostituire l'infortunato Kumbulla mentre a sorpresa parte dal 1' Salcedo con Di Carmine e Stepinski ancora in panchina. Atalanta che parte con il piede sull'acceleratore e già prima del quarto d'ora di gioco costruisce una ghiotta palla gol con Pasalic, bell'assist di Zapata, che davanti a Silvestri si fa ipnotizzare dal portiere gialloblù con conclusione del centrocampista della Dea deviata in angolo. L'Atalanta preme ma il Verona regge e, dopo un'iniziale sofferenza, confeziona la sua prima occasione su palla inattiva. Angolo di Veloso e Salcedo di testa sfiora il vantaggio. I ritmi calano nel finale di frazione con Silvestri ancora protagonista con un intervento su Zapata. Il pareggio senza reti alla fine dei primi 45' fotografa alla perfezione l'andamento del match. Ma la ripresa è orobica. Passano 5' e la Dea mette la freccia. Errore grossolano di Gunter che spalanca la strada verso la porta gialloblù a Zapata. Il colombiano fredda Silvestri con un preciso rasoterra. Ma il Verona è squadra vera, di carattere. Reagisce con vigore e raziocinio e trova il pareggio con il gol dell'ex. Tiro dal limite di Rrhamani, Gollini respinge, irrompe Pessina e l'equilibrio torna sovrano. L'Atalanta accusa il colpo, la squadra di Gasperini sembra avere il fiato corto e Salcedo per poco sfiora il bis. Ma la partita sale di livello tanto è vero che sul ribaltamento di fronte è ancora determinante Silvestri su Zapata. Gasperini pesca a piene mani dalla panchina e anche il Verona non gli è da meno. Le squadre si allungano, l'impressione è quella di due pugili stanchi in cerca del colpo del ko. Che non arriva. È di Pasalic l'ultima emozione di un match che l'Atalanta doveva vincere per cullare un sogno chiamato scudetto.