I 1.000 spettatori ammessi in alcuni stadi di Serie A "sono un segnale importante", anche se "davvero pochi". Ecco perché al presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, reputa prematuro parlare di riapertura graduale. "Sono dell'avviso che la gradualità debba essere proporzionale, il rispetto del distanziamento sociale darebbe l'esatta sensazione dell'occupazione dello spazio negli stadi" ha detto a 'Radio anch'io sport' (Rai Radio 1).
"Il Paese sente l'esigenza di tornare alla normalità, in tutti i settori, senza perdere di vista le regole di sicurezza. Ha bisogno di vivere emozioni e passioni. Mille spettatori sono davvero pochi - ha sottolineato Gravina - ma danno comunque un segnale importante, che deve essere esteso alla Serie B, alla C ed ai dilettanti". Gravina ha poi auspicato una decisione sulla riapertura per la B entro venerdì: "Il minostro Spadafora ha assicurato parità di trattamento ed io sono fiducioso, anche perchè sarebbe una contraddizine inspiegabile. Mi auguro che in queste ora ci sia una riflessione profonda su questo tema". Ed è tornato a parlare dei tamponi: "Il Cts ci darà ragione, ora il sistema è non solo insostenibile, ma piuttosto invasivo per i giocatori".
"Il calcio deve recuperare la presenza degli spettatori che ne è l'anima" ha insistito Gravina. Anche perché ha saputo dimostrare "grande responsabilità, superando lo scettiscisimo diffuso di chi non voleva far ripartire il campionato 2019-'20".
In tema di segnali positivi, ha aggiunto, la Uefa sta valutando di concedere il 30% della capienza per la Supercoppa europea che si gioca giovedì a Budapest, tra Bayern Monaco e Siviglia.