Cordoglio e commozione nell'obitorio dell'ospedale "Sirina" di Taormina, dove era stata trasferita la salma di Felice Gimondi, l'ex campione di ciclismo morto per un malore mentre faceva un bagno nelle acque di Giardini Naxos. La moglie, Tiziana Bersano, e le due figlie, Nora e Federica, sono state circondate dall'affetto di amici e tifosi che hanno cercato invano di consolarle. Tra i tanti messaggi di cordoglio anche quello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ne ha ricordato i tanti successi che hanno dato prestigio all'Italia nello sport e il suo stile di grande valore nel comportamento sportivo e umano. "Mi ha detto 'ti dò un bacio, ci vediamo tra un'ora'...", ricorda la moglie. "E' stato un marito e un padre adorabile", aggiunge la figlia Nora trattenendo a stento la lacrime. Felice Gimondi era legatissimo alla sua famiglia. Con la moglie Tiziana, conosciuta a Diano Marina (Imperia) nell'hotel di proprietà dei genitori dove il ciclista alloggiava, era sposato da 51 anni.
"L'unico rimpianto - aveva dichiarato in un'intervista - è quello di non essere stato vicino a mia moglie nei primi anni di matrimonio e di non avere vissuto l'infanzia delle mie figlie, perché questa cose valgono più di tutte le vittorie del mondo". Accanto alla moglie e alle figlie del campionissimo anche il medico catanese Domenico Fichera, con il quale la famiglia Gimondi stava trascorrendo le vacanze a Giardini Naxos. E' stato lui il primo a soccorrere l'ex ciclista, che era cardiopatico e per questo aveva anche subito l'impianto di quattro by pass: "Ho visto che nuotava con difficoltà e annaspava - racconta - e ho subito cercato di portarlo a riva con l'aiuto di altri bagnanti. Gli ho praticato il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca, ma ormai non c'era più nulla da fare".
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Gimondi, in vacanza insieme alla famiglia, era ospite di una struttura alberghiera di Giardini Naxos, la località turistica del messinese nei pressi di Taormina. Quando si è sentito male stava facendo il bagno. Nello specchio d'acqua è intervenuta anche una motovedetta della Guardia Costiera, ma tutti i tentativi di rianimarlo da parte dei medici sono stati inutili. L'ex campione italiano di ciclismo, che era sofferente di cuore, secondo i soccorritori sarebbe morto per un infarto. Professionista dal 1965 al 1979, Felice Gimondi è stato uno dei sette corridori ad aver vinto tutti e tre i grandi Giri, cioè Giro d'Italia (per tre volte, nel 1967, 1969 e 1976), Tour de France (nel 1965) e Vuelta a Espana (nel 1968).
"Ho avuto un solo idolo nella mia vita: Felice Gimondi. Ogni volta che lo vedevo era un'emozione perché quando ti innamori di un campione è per tutta la vita. Sei stato un grande Felice": così il ct della Nazionale di ciclismo, Davide Cassani, ricorda su Twitter il campione.