Nonostante la cancellazione di Azerbaigian, Singapore e Giappone, la Formula 1 "crede ancora nel progetto di svolgere tra le 15 e le 18 gare entro la fine della stagione", prevista per metà dicembre ad Abu Dhabi. Ad indicare l'obiettivo sono stati gli stessi promotori del circus, spiegando che l'annullamento della tappa di Suzuka è legato alle difficoltà di viaggio, mentre Singapore e Baku non potevano assicurare in breve tempo l'allestimento di circuiti cittadini. Il mondiale velocità sarebbe dovuto partire a metà marzo in Australia.
Scatterà invece il 5 luglio sul Red Bull Ring dello Spielberg. Quella in Austria sarà la prima di una serie di otto gare in Europa tra luglio e settembre, a porte chiuse, con personale ridotto nel paddock e seguendo un rigoroso protocollo sanitario. Un secondo gran premio è in programma al Red Bull Ring il 12 luglio, prima delle tappe in Ungheria (sull'Hungaroring di Budapest) il 19 luglio, Gran Bretagna (a Silverstone) il 2 e 9 agosto, Spagna (sul circuito Barcellona-Catalogna a Montmelo) il 16 agosto, Belgio (a Spa-Francorchamps) il 30 agosto e Italia (a Monza) il 6 settembre. Dopo si spera che l'emergenza coronavirus sia arretrata tanto da consentire di portare squadre e piloti in Asia e nelle Americhe. Erano già scomparse definitivamente dal calendario le gare in Australia, Montecarlo, Francia e Olanda. Intervistato dal sito ufficiale della F1, il suo direttore sportivo Ross Brawn ha spiegato che "si sta valutando la possibilità prolungare la stagione europea di una o due gare se fosse necessario". Mugello e Imola in Italia, Portimao in Portogallo e Hockenheim in Germania si sono candidate per ospitare eventi. In programma poco prima di Abu Dhabi, alla fine del campionato, anche il Bahrein potrebbe ospitare due gp