Rafa Nadal è stato battuto da Sascha Zverev nel 2° match di giornata che ha chiuso il 1° turno del gruppo Agassi alle ATP Finals di Londra. Dopo Federer, cade anche l'altro mito del tennis, sconfitto piuttosto nettamente dal campione in carica con i parziali di 6-2,6-4 in un'ora e 24'. Rafa, che ora ha appena 435 punti di vantaggio su Novak Djokovic per provare a difendere la prima posizione del ranking ATP, ha probabilmente pagato la lunga inattività post US Open, che lo ha visto in campo solo in Laver Cup (ritiratosi per un problema al polso) e a Bercy (forfait per il guaio muscolare addominale risolto solo nelle ultime ore). Il numero 1 del mondo prosegue il suo digiuno in un torneo finora mai vinto in carriera, che dura ormai dal 2015, quando vinse il suo ultimo match a Londra (vs Wawrinka). Zverev sfiderà così giovedì Tsitsipas, mentre per Nadal sarà già un match da dentro o fuori contro l'altro deluso di giornata, Medvedev, già battuto nelle due finali estive in Canada e US Open.
Metabolizzata la netta sconfitta all'esordio delle ATP Finals, Matteo Berrettini oggi torna a sfidare Roger Federer. La rivincita degli ottavi di finale di Wimbledon vede opposti i due perdenti del gruppo "Bjorn Borg", sconfitti entrambi nel primo incontro di domenica. Ma se la vittoria di Novak Djokovic sul 23enne romano rientrava nella logica dei pronostici, decisamente più sorprendente lo scivolone del campione elvetico contro Dominic Thiem. Una battuta d'arresto che getta lunghe ombre sulla condizione psico-fisica di Federer, già vincitore sei volte del torneo dei Maestri. Lo scorso luglio, sull'erba di Wimbledon, Berrettini aveva raccolto solo cinque giochi, al termine di un match a senso unico, dominato fin dal primo scambio da Federer. "Non ci avevo capito nulla, ho giocato in stato confusionale", l'ammissione dell'italiano, n.8 del ranking mondiale.
Nonostante le attuali difficoltà di Federer, e la vertiginosa crescita di Berrettini, battere l'elvetico appare comunque un'impresa (quasi) proibitiva. Come riconosce lo stesso Matteo parlando dell'avversario che finora lo ha messo maggiormente in crisi. "Roger è senza dubbio il giocatore più difficile da affrontare per la sua incredibile varietà di gioco. Risponde sempre con tagli e rotazioni differenti, non sai mai cosa aspettarti", l'analisi tecnica di Berrettini, che alla O2 Arena ha dovuto scontare anche l'emozione del debuttante. Uno dei tre volti nuovi di queste Finals, al pari di Stefanos Tsitsipas e Daniil Medvedev, che si sono sfidati nel primo incontro del gruppo Andre Agassi. A sorpresa si è imposto, in due set (7-6(5), 6-4), il giovane talento greco, sconfitto cinque volte nei sei precedenti dal russo, compresi i due scontri diretti disputati quest'anno (MonteCarlo e Shanghai). Un successo ancor più sorprendente se si considera l'eccellente momento di forma di Medvedev, n.4 del ranking mondiale, capace di vincere on 29 degli ultimi 34 match. "E' una delle vittorie più importanti della mia vita perché non è facile battere un giocatore contro il quale hai già perso così tante volte. Ma ci ho sempre creduto e ho lottato fino all'ultimo punto", le parole di Tsitsipas. Appuntamento rimandato per il 23enne di Mosca, all'inseguimento della vittoria n.60 di questo suo formidabile 2019.