Mark Zuckerberg ha presentato, durante una conferenza stampa in realtà virtuale, Horizon Workrooms, prima applicazione del metaverso di Facebook. Si tratta di una via di mezzo tra il videogame The Sims e app già esistenti di social networking in VR, anche se qui il concetto di fondo è differente. Facebook ha sviluppato Workrooms pensando al lavoro da remoto e alle frequenti riunioni online che negli ultimi mesi, causa pandemia, hanno sostituito quelle in ufficio.
Per tale motivo, l'app si pone quale surrogato di una tradizionale giornata lavorativa in cui attività personali si mischiano a quelle di gruppo, pausa caffè inclusa. Horizon Workrooms è accessibile via Oculus Quest, i visori, giunti alla seconda versione, che non necessitano di un collegamento al computer per funzionare (anche se resta possibile, per fruire di qualità maggiori). "In futuro, lavorare insieme sarà uno dei modi principali in cui le persone utilizzeranno il metaverso" ha scritto Mark Zuckerberg in un post su Facebook. L'azienda ha dimostrato come gli utenti possono incontrarsi in sale conferenze virtuali e collaborare su lavagne o documenti condivisi, interagendo anche con la propria scrivania e la tastiera del computer, tramite la funzione di visione ambientale dei Quest. Il termine "metaverso", coniato nel romanzo del 1992 "Snow Crash", è usato per descrivere luoghi accessibili attraverso diverse piattaforme in cui convergono il fisico e il digitale. Di recente è stato citato anche da Satya Nadella di Microsoft, che ha parlato della possibilità del lancio di prodotti e servizi che ne plasmino una propria versione. Redmond ha già in portafoglio varie versioni degli HoloLens, con una piattaforma specifica di Windows e varie app di collaborazione che integrano reale e virtuale. (ANSA).