(ANSA) - BOLOGNA, 27 AGO - Un progetto di ricerca per testare
la realtà virtuale immersiva come nuovo strumento riabilitativo
per il recupero motorio dell'arto superiore, in persone con
esiti di ictus cerebrovascolare. È la sperimentazione che stanno
portando avanti il Centro di riabilitazione S. Giorgio
dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara e il Center
for Translational Neurophysiology of Speech and Communication
dell'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Ferrara.
I vantaggi riscontrati sono molteplici, dalla possibilità di
proporre esercizi di riabilitazione variegati e collegati a
specifiche ambientazioni, dunque meno 'noiosi' per i pazienti, a
quella di svolgere la riabilitazione da casa propria, contando
sul controllo del medico da remoto. Tutto questo consente una
maggior comodità per il paziente e, allo stesso tempo, una
minore frequentazione dell'ambiente ospedaliero, gettando le
basi per future soluzioni alternative alla prestazione "in
presenza". Inoltre, questa nuova tecnologia permette la
misurazione in tempo reale della cinematica dei movimenti
durante lo svolgimento degli esercizi e la conseguente
possibilità di monitorare in maniera quantitativa i progressi.
L'approccio si discosta da quello più tradizionale - in parte
già basato sull'aspetto ludico, anche detto gamification - in
quanto, grazie a comuni visori per la realtà virtuale, consente
di calarsi in un ambiente immersivo in cui il paziente può agire
in maniera attiva anziché svolgere esercizi attraverso uno
schermo, aumentando così il coinvolgimento e il trasferimento
delle abilità motorie acquisite alla vita di tutti giorni. Scopo
della sperimentazione è verificare come e quanto questo
intervento si traduca in un maggior recupero delle funzionalità
dell'arto. (ANSA).