Classi connesse e "modello educativo innovativo": sono alcuni capisaldi del Piano nazionale per la scuola digitale che prende il via oggi. "Un miliardo di euro la cifra complessiva stanziata - ha spiegato il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, durante un incontro a viale Trastevere - attraverso fondi della Buona scuola e fondi Pon. 600 milioni saranno investiti per la parte infrastrutturale, 400 mln per la parte software, cioè competenze, monitoraggio, formazione di insegnanti, dirigenti scolastici e personale amministrativo".
Alle scuole, a partire da oggi, sarà inviato un manuale operativo che spiega quali innovazioni digitali saranno avviate a livello nazionale da qui al 2020. Il Piano, immediatamente esecutivo, prevede quattro ambiti di lavoro (strumenti, competenze e contenuti, formazione, accompagnare la scuola nella sfida dell'innovazione), per un totale di 35 azioni. Tra queste: la fibra e banda ultra-larga alla porta di ogni scuola, il cablaggio interno di tutti gli spazi delle scuole, ambienti digitali per la didattica, edilizia scolastica innovativa, il registro elettronico per tutte le scuole primarie.
Si tratta di un Piano, che secondo il ministro, potrà piacere agli studenti per "la vera innovazione del processo educativo", cioè "l'interazione costante, il peer to peer. Si passa da un ruolo passivo, come la nostra scuola tradizionale ha alimentato, anche con risultati qualche volta importanti, a un richiamo al protagonismo degli studenti". Non si tratta - ha concluso Giannini - di una mera "tecnicizzazione della scuola", ma di contribuire alla creazione di "un modello umanistico innovatore". Durante l'incontro, è stato firmato, tra gli altri, un protocollo con il ministero dello Sviluppo Economico, presente il sottosegretario Antonello Giacomelli, per un impegno reciproco dei due ministeri affinché il piano per la banda ultra larga del governo tocchi in via prioritaria le scuole.