ROMA - Un software per cercare e verificare le 'breaking news' su Twitter, che faccia anche da filtro, sul nascere, ad eventuali 'bufale' mediatiche. A sviluppare questo algoritmo è Reuters che racconta il frutto di due anni di lavoro ai magazine online Nieman Lab e Columbia Journalism Review.
La proliferazione di bufale online è un problema che anche i big di internet stanno cominciando ad affrontare. Facebook ha in mente di usare anche l'intelligenza artificiale per far piazza pulita delle notizie false o con contenuti non appropriati nei video trasmessi in diretta.
Lo strumento messo a punto dall'agenzia di stampa si chiama Reuters News Tracer e analizza i tweet in tempo reale, filtrando quelli 'spam' e raggruppando quelli simili sulla base dei termini contenuti. Ad esempio, tweet che contengono le parole "bomba" o "esplosione" potranno essere etichettati come "attacco terroristico", quindi una potenziale notizia importante. Il software divide i raggruppamenti di parole simili in "argomenti" e genera delle sintesi per ognuno di essi. L'idea, spiega a Nieman Lab, Reg Chua, executive editor per dati e innovazione di Reuters, è quella di automatizzare la raccolta di notizie, ma non solo.
L'algoritmo infatti aiuta a verificare anche l'attendibilità di una possibile "breaking news". Lo fa assegnando un punteggio di credibilità a ogni argomento basandosi su diversi fattori: il luogo e l'identità di chi pubblica il tweet, come si diffonde il "cinguettio", se l'informazione viene confermata o confutata sul social. Reuters insomma ha cercato di insegnare all'algoritmo a pensare come un giornalista. Lo strumento si è già rivelato utile, ad esempio nel caso dell'attacco a Bruxelles a inizio anno.
L'impiego di software nelle redazioni giornalistiche non è una novità: l'anno scorso l'Associated Press ha cominciato a usare un algoritmo per la scrittura di notizie, mentre il quotidiano francese Le Monde sta lavorando a una funzione dei programmi di navigazione online che segnali notizie false o fuorvianti.