ROMA - Via libera, da parte di un giudice californiano, alle cause degli utenti di Yahoo! colpiti dai tre cyberattacchi che dal 2013 al 2016 hanno portato alla compromissione dei dati di 3 miliardi di account registrati sulle piattaforme della società. Potrebbe aprire la strada a class action.
La giudice Lucy Koh ha respinto la domanda avanzata da Verizon, proprietaria di Yahoo dal giugno scorso, di escludere molte richieste di risarcimento, incluse quelle per negligenza e violazione del contratto. La stessa giudice due mesi fa aveva respinto la richiesta avanzata Verizon e Yahoo per escludere dalle cause quelle relative a violazione del contratto e concorrenza sleale.
Alla base delle accuse a Yahoo c'è il fatto che è stata tutt'altro che tempestiva nel comunicare agli utenti gli attacchi informatici resi noti a distanza di anni. In questo modo gli utenti sono stati maggiormente esposti al rischio di un furto di identità, oltre ad aver dovuto spendere denaro, in seguito, per servizi di protezione informatica.