Video divertenti e meme, cioè immagini che fanno riferimento ad un contenuto che diventa in poco tempo virale. Con questa idea Facebook cerca di riconquistare i giovanissimi che, secondo una ricerca del Pew Research Center di pochi mesi fa, non sono più attratti dalla piattaforma.
Il social network di Mark Zuckerberg starebbe sperimentando l'applicazione LoL su un gruppo ristretto di 100 studenti delle scuole superiori che hanno firmato accordi di non divulgazione con il consenso dei genitori. L'app, secondo il sito TechCrunch, sarebbe divisa in categorie (For You, Animals, Fails, Pranks) con contenuti estratti da post e pagine degli utenti.
In tema di giovanissimi - secondo il sito Reveal - saranno a breve resi pubblici alcuni documenti di una class action in corso dal 2012 che rivelano come dipendenti e dirigenti di Facebook fossero a conoscenza del problema degli acquisti in-app. Cioè quelli che i ragazzini fanno mentre giocano con le app sul social network, grazie alla carta di credito dei genitori. I documenti mostrerebbero come all'interno di Facebook questo fenomeno fosse tutt'altro che sconosciuto. Anzi, il social network appare intenzionato ad approfittare di questa situazione di confusione dettata anche dal fatto che in alcuni casi i più giovani "credevano che gli acquisti venissero fatti con denaro virtuale" anziché con addebiti su carta di credito.