"Facebook ha rappresentato un tassello importante nell'educazione digitale della popolazione globale. Oggi si trova di fronte a naturali problemi di crescita, la sfida è arrivare ad un'integrazione dell'infrastruttura di WhatsApp, Messenger e Instagram. L'operazione non sarà facile, bisognerà farla digerire agli utenti e soprattutto agli enti regolatori". E' l'analisi disegnata da Vincenzo Cosenza, esperto di comunicazione digitale, in occasione dei 15 anni del social network che ricorrono il prossimo 4 febbraio.
"Facebook ha spinto la massa delle persone ad adottare la rete fornendo loro un giardino recintato dove esprimersi, condividere, rimanere in contatto - spiega all'ANSA Cosenza, autore del blog vincos.it e responsabile marketing di Buzzoole - Una grande infrastruttura di comunicazione sociale cresciuta a dismisura, perdendo di vista il valore della privacy. Questo aspetto negativo però ha anche generato una nuova e maggiore consapevolezza di tale valore nelle persone. Nel futuro ci deve essere sicuramente un maggiore focus sulla sicurezza e la trasparenza, sulla realtà virtuale e sui dispositivi casalinghi". La società è infatti proprietaria del visore per la realtà virtuale e di recente ha lanciato Portal, per tenere in contatto i suoi utenti con chiamate e videochiamate, a bordo ha anche l'assistente digitale Alexa di Amazon.
Secondo l'esperto, Facebook ha anche avuto un valore aggiunto per i 'brand' poiché è "un nuovo media, un nuovo canale per raggiungere un pubblico sempre più eterogeneo e frammentato e sempre meno attento ai messaggi pubblicitari tradizionali". "Oggi Facebook - spiega Cosenza - si trova di fronte a naturali problemi di crescita ma Zuckerberg ha saputo corazzarsi adeguatamente, acquisendo Instagram e WhatsApp. Queste due piattaforme intercettano gli estremi della popolazione, cioè i giovani in cerca di novità e gli anziani poco avvezzi alla tecnologia, e dunque garantiscono nuove forme di guadagno. La sfida è quella di arrivare ad un'integrazione della messaggistica in modo da garantire agli utenti un'esperienza più fluida e, alle aziende, un più ampio ventaglio di pubblico raggiungibile con la pubblicità. Ovviamente l'operazione non sarà facile - conclude l'esperto - Bisognerà farla digerire agli utenti e soprattutto agli enti regolatori che potrebbero sollevare obiezioni, legittime a mio avviso, in merito all'abuso di posizione dominante".