Ancora problemi per Uber, il servizio di noleggio auto con autista sempre più nell'occhio del ciclone. Dopo la denuncia in India a seguito del presunto stupro di una donna da parte di un conducente, e il divieto in Spagna per un ricorso dei tassisti, la società dovrà ora affrontare due cause civili a San Francisco e Los Angeles. L'accusa è quella di aver ingannato gli utenti su diverse questioni, in primis sul fatto di aver controllato che i conducenti fossero incensurati.
Tra le altre accuse, secondo quanto riporta la stampa Usa, ci sarebbero problemi con i tassametri, la mancanza delle licenze per lavorare negli aeroporti e la tassa ingannevole da un dollaro per la sicurezza della corsa. I procuratori distrettuali delle due città puntano a ottenere il divieto di operare per Uber fin quando non si metterà in regola con le leggi della California. Stato in cui la start up è nata e ha sede.
E di divieti Uber ne ha collezionati in varie città, da Francoforte a Las Vegas, in un momento in cui cerca di espandersi rapidamente all'estero. Alcuni governi hanno messo in dubbio la capacità della compagnia di effettuare controlli sul passato dei conducenti. A tali osservazioni Uber ha risposto, spiegando che non può escludere gli autisti che sono stati condannati per un crimine più di sette anni fa.