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Spioni del cellulare? Google li sistema

Con 'E-Screen Protector' sfrutta l'intelligenza artificiale

ROMA - L'intelligenza artificiale in un prossimo futuro potrebbe anche aiutare a tenere lontani eventuali occhi indiscreti dallo schermo del proprio cellulare. Va in questo senso un esperimento di Google che ha sviluppato un'applicazione, ancora in fase prototipo, che grazie alla fotocamera frontale e all'apprendimento automatico riesce a individuare gli occhi umani e capire se a fissare lo schermo c'è più di una persona.

Scovato dal sito Quartz, il sistema si chiama "E-Screen Protector" e promette di riconoscere l'eventuale guardone del telefono in un tempo infinitesimale. Il funzionamento è illustrato in un video su YouTube. A quel punto lo smartphone mostra ciò che si vede con la fotocamera frontale ed evidenzia con un riquadro rosso il volto dello spione, con tanto di messaggio di allerta.

Le premesse sembrano incoraggianti, ma c'è anche chi solleva dubbi su privacy e sicurezza di un sistema simile. Affinché l'app individui gli intrusi con la fotocamera frontale, spiegano gli esperti di Kaspersky Lab, è necessario che tale fotocamera sia sempre attiva e che l'utente autorizzi la gestione delle immagini raccolte. "Ciò fa sorgere un paio di dubbi.

Innanzitutto, dove verranno immagazzinate e processate le immagini? E chi vi potrà accedere?", si chiedono i ricercatori.

"Se c'è una vulnerabilità nel sistema di immagazzinamento delle immagini, non ci dovremo più preoccupare di occhi indiscreti, ma di una eventuale minaccia ai nostri dati personali", scrivono.
   

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