La Corea del Sud è diventato il primo Paese del mondo ad aver costretto i colossi Apple e Google ad aprire i loro store di app ad altri sistemi di pagamento che non siano quelli sviluppati internamente, spianando la strada a una potenziale rivoluzione in un settore altamente redditizio dagli Usa, all'India e all'Europa.
Il parlamento di Seul ha votato nel pomeriggio un'importante modifica al Telecomunications Business Act, ora in attesa della firma del presidente Moon Jae-in, secondo cui gli sviluppatori potranno indirizzare i clienti a metodi di pagamento alternativi a quelli degli store come Google Play di Google o App Store di Apple e non saranno più obbligati a riconoscere alle due società Usa commissioni fino al potenziale del 30%. La norma approvata in Corea del Sud ha vietato anche il ritardo irragionevole dell'approvazione delle app o i tentativi di eliminarle dal mercato, come forma di ritorsione, affidando al governo di Seul il ruolo di mediatore.
La Korea Communications Commission, nel caso di mancato rispetto delle disposizioni, potrebbe disporre sanzioni fino al 3% delle entrate realizzate nel Paese.