(ANSA) - ROMA, 16 AGO - Quattordici compagnie tecnologiche
Usa - tra cui Apple, Google, Microsoft, Facebook e Twitter - si
sono rivolte alla Corte suprema per chiedere una maggiore
protezione della privacy in relazione agli smartphone. Ad essere
contestata è la possibilità, da parte delle forze dell'ordine,
di accedere ai dati relativi alla posizione geografica dei
dispositivi, e quindi dei loro possessori, senza un mandato.
Le compagnie hanno presentato in tribunale un documento di 30
pagine in qualità di 'amici curiae', termine giuridico che
indica chi, pur non essendo parte in causa, offre una memoria
per aiutare la corte a decidere. Il documento rientra nella
causa "Carpenter contro gli Stati Uniti".
Stando al documento presentato dalle compagnie, "la Corte
dovrebbe perfezionare l'applicazione di alcune dottrine del
Quarto emendamento per assicurarsi che la legge si relazioni
realisticamente con le tecnologie basate su internet e con le
aspettative dei cittadini sulla privacy dei loro dati digitali".
La causa in oggetto ha per protagonista Timothy Carpenter, un
uomo condannato nel 2013 per una serie di rapine. L'accusa è
riuscita a collocare l'uomo vicino ai luoghi di alcune rapine
grazie alle informazioni sulle celle telefoniche agganciate dal
suo cellulare, informazioni fornite dagli operatori di telefonia
mobile senza un mandato del tribunale.