Un collegamento wi-fi 'lungo' oltre 700 chilometri, un sensore e un ricevitore connessi fra Carloforte in Sardegna e la Catalogna, a poca distanza da Barcellona. E' il record del Politecnico di Torino, annunciato in occasione del convegno di agrometeorologia XWC19. Un sistema che non ha l'obiettivo di portare connettività alle persone ovunque, ma è stato pensato per raggiungere con una rete dati capillare e aperta le campagne ed è stato usato nella viticultura per il controllo a distanza della salute delle vigne. Potrà permettere anche di controllare lo stato del manto nevoso o di piazzare una rete di sensori sismici su strade, ponti e zone a rischio.
Si tratta di un progetto iniziato nel 2017 con una sperimentazione condotta dagli iXem Labs dell'ateneo, impegnati nella ricerca per il superamento del divario digitale. Permetterà di costruire un sistema autonomo e alternativo alla telefonia mobile per la raccolta di dati (l'internet delle Cose), applicabile in qualsiasi luogo, anche quello più remoto, indipendentemente dalla disponibilità di energia e dalle condizioni di copertura. Perché il sistema sia sostenibile e replicabile sono necessarie due caratteristiche essenziali: consumi energetici ridottissimi e collegamenti a lunga distanza.
"La rivoluzione digitale in corso - spiega il direttore di iXem Labs, Daniele Trinchero - impatta tutti i settori produttivi, soprattutto con il prossimo avvento delle piattaforme per l'Internet delle Cose. Questo esperimento ha carattere dimostrativo, con una forte connotazione radioamatoriale. Abbiamo scelto le condizioni di propagazione più favorevoli per raggiungere distanze sempre maggiori, con grande attenzione alla sostenibilità. Il record del 2007 fu ottenuto utilizzando solo materiali riciclati e obsoleti, dimostrando una via alternativa alla digitalizzazione a banda larga. Oggi sperimentiamo dispositivi compatti, di facile installazione, a bassissime emissioni, con fabbisogno energetico minimo, e quindi replicabili. Questa sarà l'Internet del futuro".
"L'esperimento condotto dagli studiosi dimostra ancora una volta come le potenzialità di sviluppo dell'Isola passino anche attraverso l'adesione a progetti posti sulla frontiera della ricerca", sottolinea Salvatore Puggioni, sindaco di Carloforte.