"L'Italia punta a un accordo globale per la webtax, ma in assenza di questo accordo scatterà la tassazione italiana a partire dal febbraio 2021". Lo ha detto il ministro dell'economia Roberto Gualtieri, parlando a Davos con i giornalisti.
Nuovo attacco Usa alla web tax. "Una 'digital tax' è discriminatoria per sua natura e la tassazione internazionale è complicata. Ma se si vuole imporre una tassa sulle nostre società, considereremo tasse sulle case automobilistiche". E' quanto avverte il segretario del Tesoro statunitense, Steven Mnuchin, in un panel durante i lavori del Forum economico mondiale. "Avremo conversazioni private su questo tema, e ne parleranno il presidente (Donald Trump, ndr) e Boris (Johnson, primo ministro britannico, ndr) così come fatto con Macron".
Nel negoziato con gli Usa, con la telefonata Trump-Macron domenica e il dialogo fra lo stesso Le Maire e il segretario del Tesoro Steven Mnuchin, "abbiamo rifiutato qualsiasi marcia indietro o sospensione della tassa", ha spiegato Le Maire. "Il Parlamento francese l'ha votata e resta in vigore. L'alternativa a un compromesso costruttivo è la guerra commerciale. E una volta che questa è dichiarata, è molto difficile uscirne".
"Siamo d'accordo - ha aggiunto - con il segretario del Tesoro statunitense Steven Mnuchin per un quadro globale comune. Ma se non ci sarà un accordo la Francia non farà un passo indietro, ed è pronta a riscuotere la tassa sulle attività digitali delle grandi imprese globali a dicembre 2020".
Sul'approccio alla web tax "ho parlato oggi pomeriggio con il ministro dell'Economia italiano Roberto Gualtieri, e siamo completamente sulla stessa linea", ha detto Le Maire, "spetta all'Italia decidere".
"Contiamo di andare avanti con la tassa sui servizi digitali ad aprile. E' proporzionata e deliberatamente progettata come una tassa temporanea, finché non ci sarà un accordo internazionale", così il cancelliere dello Scacchiere britannico Sajid Javid durante un panel al Forum economico mondiale, lo stesso a cui era presente Mnuchin.
"Dazi chiamano dazi, ma noi non li vogliamo", ma in ogni caso "la nostra iniziativa sarà all'altezza di quella degli altri". "Non è però questo il mondo che vogliamo". Lo ha detto il presidente dell'Europarlamento, David Sassoli, a margine del Forum economico mondiale a Davos, commentando le tensioni sulla web tax tra Usa e Ue. "Pagare le tasse e' un atto di giustizia, ce lo hanno anche insegnato gli americani". Sassoli ha incontrato a Davos il ceo di Apple, Tim Cook.