I risultati delle ricerche di
Google "non sono usati per fissare un'agenda politica e non
hanno pregiudizi nei confronti di nessuna ideologia politica".
Lo afferma un portavoce di Google replicando all'attacco di
Donald Trump. ''Ogni anno effettuiamo centinaia di migliorie ai
nostri algoritmi per assicurare un'elevata qualità dei contenuti
in risposta alle domande degli utenti. Continuiamo a lavorare
per migliorare Google Search e non classifichiamo i risultati
per manipolare l'opinione politica'' spiega Google. Mountain
View e' l'ultimo colosso della Silicon Valley in ordine
temporale a finire nel mirino di Trump, che nelle scorse
settimane non ha risparmiato critiche a Facebook e Twitter,
accusandole neanche troppo velatamente di censura. I vertici di
Google, Facebook e Twitter saranno in Congresso la prossima
settimana per una serie di audizioni. Facebook sara'
rappresentata dal chief operating officer Sheryl Sandberg. Per
Twitter ci sara' l'amministratore delegato Jack Dorsey.
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