"Le tragedie lasciano
tracce irreversibili negli animi e nei luoghi. Non bastò a
cancellarle la risposta orgogliosa e generosa delle popolazioni
di questa terra. Le morti, le distruzioni materiali, le ferite
del territorio sollecitarono una forte reazione: rialzarsi e
ripartire". Così Sergio Mattarella a Valle Mosso, in occasione
delle celebrazioni per i 50 anni dell'alluvione del 2 novembre
1968.
Ma, "tranne che per i casi di eventi naturali non
contrastabili - ha rimarcato Mattarella - la trasformazione del
territorio non è casuale: è frutto di speranze, necessità,
scelte ed errori. Ne abbiamo avuto testimonianza ininterrotta in
questi decenni, dove abbiamo vissuto l'alternanza fra
l'indispensabile cura di tante ferite e interventi di
prevenzione, mai comunque bastevoli".
"Eppure - ha osservato il Capo dello Stato - questa
consapevolezza del limite non esime l'Uomo dalle proprie
responsabilità".
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