La gravidanza della donna di 31 anni
accusata di atti sessuali con minore e violenza sessuale è stata
"cercata e voluta per tenere legato a sé quel ragazzino del
quale era innamorata", mentre il figlio è stato "usato come
strumento di ricatto per continuare la frequentazione e i
rapporti sessuali". E' quanto emerge dalle motivazioni del
provvedimento di rigetto dell'istanza di revoca della misura
cautelare da parte giudici del tribunale del Riesame. La notizia
è stata anticipata da La Nazione. La donna, la scorsa estate
aveva avuto un figlio dall'adolescente, oggi 15enne, a cui dava
lezioni private di inglese. Dopo la denuncia della famiglia
dell'adolescente erano scattate le indagini sulla donna e il
test del dna sul neonato ha certificato la paternità. La
trentunenne è agli arresti domiciliari dalla fine del mese di
marzo. Per i giudici la donna capace di manipolare anche il
marito e appare certo che, "al primo rapporto il ragazzo non
aveva ancora 14 anni".
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