Iniziato come una reazione catartica
allo spaesamento dei primi giorni di quarantena, il "diario
sonoro" del pianista e compositore (e anche avvocato penalista),
Remo Anzovino è diventato - settimana dopo settimana - un
appuntamento fisso sulla sua pagina Facebook. Attraverso la
fantasia, la musica e i suoi racconti, il musicista guida i suoi
ascoltatori in viaggi immaginifici dal mare alle stelle, che in
questo momento non possiamo vivere.
"Nonostante io non sia un tipo particolarmente social, ho
messo a disposizione il mio pianoforte e la mia musica per
questo 'format'. Come persona e come artista mi fa sentire
utile, mi tiene connesso con il mio lavoro, con la realtà, con
gli altri", racconta all'ANSA il maestro friulano di origini
campane, Nastro d'Argento 2019 - Menzione Speciale per le
colonne sonore originali dei film 'Hitler contro Picasso e gli
altri', 'Van Gogh tra il grano e il cielo' e 'Le Ninfee di
Monet'.
"In questo periodo gli artisti hanno dimostrato una grande
capacità di essere vicini alle persone, con i live da casa, con
le dirette Instagram. Qualunque contributo è stato grandioso. E
andrebbe riconosciuto. La musica può alleviare le tensioni nate
per la privazione delle nostre abitudini, della nostra libertà.
Ma l'arte e la cultura in generale stanno avendo un ruolo
fondamentale: chi governa dovrebbe capire che senza musica,
senza serie tv, senza film sarebbe stato molto più difficile
affrontare questa situazione", sottolinea, facendo anche suo il
tema salito alla ribalta, grazie ad artisti come Tiziano Ferro o
Laura Pausini, della tutela dei lavoratori del mondo dello
spettacolo. "Dietro i nostri concerti ci sono decine di persone
che si impegnano alla loro realizzazione. Non possono essere
dimenticati, serve un segnale".
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