(ANSA) - PARIGI, 10 SET - Il mondo ha perso più di due terzi
della sua popolazione di animali selvatici in meno di 50 anni,
principalmente a causa dell'attività umana. Lo afferma il World
Wide Fund for Nature (Wwf), sottolineando i pericoli di tale
collasso per il futuro dell'umanità.
Tra il 1970 e il 2016 il 68% di questa fauna è scomparso,
secondo il Living Planet Index, uno strumento di riferimento
pubblicato ogni due anni dal Wwf. La causa principale è la
distruzione degli habitat naturali, soprattutto per
l'agricoltura, tendenza che rischia di favorire nuove pandemie
di tipo Covid-19: mettendo in contatto uomo e animali si agevola
la trasmissione di virus da specie a specie.
Questo indice, compilato in collaborazione con la Zoological
Society of London, prende in considerazione circa 4.000 specie
di vertebrati suddivise in circa 21.000 popolazioni animali in
tutto il mondo. Ha registrato una nuova accelerazione nella
caduta della biodiversità, che si era attestata al 60% durante
l'ultimo rapporto del 2018.