I lavoratori della pubblica
amministrazione scioperano oggi a sostegno del rinnovo del
contratto, scaduto a fine 2018, per un piano di assunzioni e
per una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. Nella scuola
scioperano solo i lavoratori impegnati nei nidi e nelle materne.
Negli altri comparti (sanità, enti locali, e servizi centrali)
sono garantiti i servizi essenziali. Potranno quindi saltare le
visite specialistiche ambulatoriali e le prestazioni non urgenti
mentre sono garantiti gli interventi urgenti e in generale
l'assistenza in ospedale.
Per domani la ministra della Pubblica amministrazione,
Fabiana Dadone, ha convocato i sindacati sul rinnovo del
contratto. "Per me se la questione si riassume soltanto in dare
più risorse o non dare più risorse - ha detto Dadone in
un'intervista a Radio anch'io - trovo che sia riduttivo anche
l'effetto dello sciopero stesso. Allora si cala la maschera. Per
me il punto dovrebbe essere sulla valorizzazione del personale".
Parole giudicate dai sindacati "inaccettabili". "La ministra
Dadone non comprende la gravità delle sue affermazioni",
affermano Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa. "Rispetto alla
convocazione, ricordiamo alla ministra che la responsabilità
dello sciopero è di chi non ha trovato tempo dal 20 ottobre,
giorno della proclamazione dello stato di agitazione, per
incontrare i sindacati. Convocarci per il 10, quando c'erano
molti giorni per avviare il confronto prima, è stata una sua
scelta", sottolineano.
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