Almeno 50 adolescenti vivono
all'addiaccio, in edifici abbandonati o ripari di fortuna in
Bosnia-Erzegovina senza alcuna protezione e con gravi rischi per
la loro salute e la loro sicurezza. E' l'allarme lanciato da
Save the Children, sui migranti con meno di 18 anni non
accompagnati "lasciati al gelo senza la supervisione di un
adulto".
"I minori che stanno affrontando da soli il tentativo di
raggiungere l'Europa - spiega l'organizzazione - sono parte dei
2.500 migranti che secondo le stime sono sparsi sul territorio
del paese senza un alloggio adeguato. Con le temperature scese
sotto lo zero durante la notte, e le infezioni da Covid-19 che
continuano a salire, questi adolescenti trascorrono i loro
giorni e le loro notti all'aperto, esposti alle intemperie e al
rischio di abusi e violenze".
"Ho dormito per due mesi in un edificio occupato, mangiando
cibo che ho ricevuto dalle organizzazioni umanitarie o da
qualche cittadino del posto. Fa troppo freddo per stare in
edifici come questo. Accendiamo fuochi per scaldarci ma poi non
si respira a causa del fumo", ha detto a Save the Children un
ragazzo di 17 anni nella città di Bihać.
Secondo i dati ufficiali, spiega l'organizzazione in una
nota, "ci sono circa 500 minori non accompagnati in vari centri
di accoglienza nel paese, insieme a circa 450 bambini con le
loro famiglie. Dopo la chiusura di due grandi campi l'anno
scorso, il numero di posti disponibili per rifugiati e migranti
in Bosnia-Erzegovina è drasticamente diminuito. Rifugiati e
migranti, compresi i bambini, possono essere registrati solo nel
momento in cui accedono a strutture di accoglienza ufficiali".
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