(ANSA) - ROMA, 18 FEB - La pandemia, la crisi politica, gli
eventi economici e sociali hanno avuto un profondo impatto sulla
programmazione delle reti generaliste, modificando l'equilibrio
dei palinsesti e differenziando ancora di più l'offerta della
Rai da quella di Mediaset. Il genere privilegiato dal servizio
pubblico nel 2020 è stata l'informazione, cioè telegiornali,
rubriche, inchieste, attualità, dibattiti, informazioni
parlamentari, con 7.300 ore trasmesse; per Mediaset la fiction
(film, serie, miniserie, sitcom, soap e telenovelas), con 9.600
tre.
E' il quadro delineato dal nuovo numero dell'Osservatorio
dello Studio Frasi che ha analizzato tipologie e generi proposti
dalle reti generaliste Rai e Mediaset nell'intero 2020, in base
alle classificazioni Nielsen utilizzate da Auditel.
Considerando l'offerta di Viale Mazzini, la differenza più
rilevante riguarda le trasmissioni informative di servizio (come
Storie italiane e UnoMattina), di cui la Rai ha trasmesso l'anno
scorso in totale 112.108 minuti (1.868 ore, oltre 77 giorni);
seguono le rubriche dei tg (1.450 ore più per la Rai), i
programmi culturali di scienza e ambiente (63.953 ore in più).
Per Mediaset a fare maggiormente la differenza sono film (2.795
ore in più rispetto alla Rai), telefilm (1.655 ore), cartoni
animati (789 ore), soap opera (497 ore), rotocalco leggero (come
Verissimo o Live non è la D'Urso) con 453 ore di differenza, poi
sitcom (425 ore), telenovelas (317 ore) e reality show (312
ore).
"Il servizio pubblico e il polo privato - commenta Francesco
Siliato, responsabile dell'Osservatorio dello Studio Frasi -
costituiscono due universi separati sia nelle finalità che nella
costruzione della propria identità. Il servizio pubblico dà più
spazio all'informazione, alla cultura, alla scienza e
all'ambiente, senza trascurare le fiction di produzione
nazionale; il polo privato ha più programmi scripted anche per
l'intrattenimento narrativo e affabulatorio, senza tuttavia
trascurare i programmi d'informazione". (ANSA).