La famiglia di Davide Bifolco ha diffuso tre foto choc del cadavere del 17enne. In due di esse è chiaramente visibile all'altezza del cuore un foro che sarebbe quello di entrata del proiettile esploso dal carabiniere che ha ucciso il ragazzo. Postate sul profilo Facebook della sorella di Davide, le foto hanno cominciato a circolare sulla rete. Ed i familiari di Davide hanno anche annunciato di avere "altri due testimoni" da loro "non conosciuti",che "hanno assistito al momento dello sparo". Intanto in serata una veglia di preghiera è cominciata al Viale Adriano, sul luogo dove Davide è stato colpito a morte alla presenza del Parroco della chiesa del quartiere che anche lui a volte frequentava. Altri tre testimoni, poi, descrivono una scena che non somiglia a quella ricostruita dai carabinieri. A raccogliere le dichiarazioni dalle quali emergerebbe ''un quadro diverso'', è l'avvocato Fabio Anselmo, già legale della famiglia Cucchi, che ora assiste i familiari di Davide Bifolco. Il legale ha svolto una propria attività di indagine interrogando sia due amici di Bifolco, sia un terzo presunto testimone oculare ''che non ha alcun rapporto di parentela con la famiglia della vittima'' e che non si sarebbe comunque ancora presentato agli inquirenti per farsi interrogare.
Va sottolineato che invece uno dei ragazzi, Salvatore Triunfo, già fu sentito dal pubblico ministero la sera stessa della uccisione di Davide. Mentre Enzo Ambrosino, l'altro teste, spontaneamente ieri ha rivelato davanti alle telecamere dei tg, confermando oggi le dichiarazioni all'avvocato, di essere lui il ''terzo uomo'' in sella allo scooter inseguito dai carabinieri, lui e non quell'Arturo Equabile, ricercato per evasione dagli arresti domiciliari, la cui condizione di latitanza sarebbe stato il vero motivo, secondo gli investigatori, che indusse i tre a scappare alla vista delle Gazzelle dei militari che li avevano intercettati al Rione Traiano. L'avvocato Anselmo ha reso noto che prima ancora che alla Procura di Napoli consegnerà oggi stesso i verbali e le registrazioni con le dichiarazioni dei testimoni alla Commissione diritti umani presieduta da Luigi Manconi.
Tra i documenti anche le riprese video delle telecamere collocate all'esterno ed all'intero della sala giochi a una decina di metri dal luogo dove l'inseguimento si è concluso tragicamente, in via Cinthya, a Fuorigrotta, nei pressi dal Rione Traiano dove lo scooter era stato intercettato dai militari. Le immagini mostrano un carabiniere che poco dopo l'accaduto entra nel locale e, pistola alla mano, ordina a tutte le persone presenti nel locale di rimanere fermi con le mani in alto. Una circostanza sulla quale fonti dell'Arma hanno fornito una spiegazione: il militare non è quello indagato per la morte di Davide ma l'autista della Radiomobile e le immagini riguardano il tentativo di catturare Equabile che, dopo la fuga in motorino, avrebbe cercato di confondersi tra i frequentatori della sala giochi riuscendo poi nella confusione a dileguarsi. I carabinieri sottolineano che il tentativo di arresto del latitante già dalle primissime fasi delle indagini è in un atto istruttorio del pubblico ministero, in quanto riferito al magistrato sia dal carabiniere che intervenne nel locale sia dal suo collega. Per quanto riguarda gli interrogatori condotti dall'avvocato Anselmo, i giovani sosterrebbero tutti la versione secondo cui il militare avrebbe puntato l'arma contro Bifolco che fuggiva. Diversa la versione del carabiniere, indagato per omicidio colposo, il quale afferma che il colpo è partito accidentalmente mentre per un braccio cercava di immobilizzare Triunfo. Circostanze che potrebbero essere chiarite dopo l'autopsia e l'esame balistico che si svolgeranno domani su disposizione dei procuratori aggiunti Nunzio Fragliasso e Luigi Frunzio e del pm Manuela Persico.