Arielle Holmes, la senzatetto protagonista di Heaven knows what a Venezia
Da senzatetto tossicodipendente e reduce da un tentativo di suicidio, a autrice e protagonista del film sulla propria vita. E' l'incredibile percorso della ventenne Arielle Holmes, al centro di Heaven knows what, il nuovo film dei fratelli Josh e Ben Safdie, enfant prodige del cinema indie Usa, in concorso nella sezione Orizzonti alla Mostra Internazionale del cinema di Venezia. L'incontro tra Josh Safdie e la ragazza, allora 19enne, è avvenuto in metropolitana, nel Diamond District, il quartiere di Manhattan del commercio di diamanti e di gioielli.
La ragazza che nel film interpreta se stessa ma con un nome diverso, Harley, è un'adolescente che passa le giornate tra la colletta per comprarsi le dosi e il continuo vagabondare per New York in cerca di un posto per dormire. La rottura con Ilya (interpretato da Caleb Landry-Jones, uno dei pochi attori utilizzati nel film), anche lui 'tossico' e senzatetto', la spinge a tagliarsi le vene davanti a lui. Harley sopravvive, e grazie all'aiuto di un amico spacciatore, Mike, si rimette in piedi. Ilya però non ha intenzione di rinunciare a lei. ''Fin da quando c'è stata l'idea del film, sapevo che ci avrei recitato - spiega Arielle Holmes voce timida e sguardo risoluto-. Ciò che si vede nel film, gli incontri, le giornate, sono cose vere. C'è un oscuro romanticismo in quella parte della mia vita''. Lavorare al progetto ''mi ha reso consapevole di come il mondo mi veda e mi ha fatto capire molto di me stessa, a che livelli estremi fossi arrivata senza accorgermene, di quanto fossi pazza - spiega -. Non avrei mai pensato di scrivere, recitare... ora prendo tutto come viene.