"Ma cosa avete combinato...": è un Matteo Renzi raggiante quello che al termine della storica finale degli Us Open tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci, va a trovare le due "splendide ragazze del sud" che - esulta - hanno scritto una pagina di storia non solo per il tennis e lo sport italiano, ma per tutte le donne. Dando all'Italia un grande esempio: "Con la determinazione e la voglia di riuscire si possono vincere anche le sfide che sembrano impossibili".
Tutto il resto, per Renzi, passa in secondo piano. E le critiche sul suo blitz improvviso a Flushing Meadows non le vuole nemmeno commentare: "Oggi non c'e spazio per le polemiche, oggi per l'Italia è un giorno di grande festa e di orgoglio. Oggi l'Italia ha sorpreso l'America", ha aggiunto, riferendosi soprattutto all'impresa di Roberta Vinci che in semifinale ha eliminato nientemeno che la beniamina di casa e numero uno indiscussa al mondo Serena Williams.
Quella del premier è una visita lampo. Arriva all'Arthur Ashe Stadium un' ora prima della partita col presidente del Coni Giovanni Malagò. Si va subito a sedere in tribuna. Ed è subito show, tra selfie, sorrisi, strette di mano, palline da tennis autografate.
Durante l'incontro applaude, incita le due azzurre, senza prendere ovviamente le parti dell'una o dell'altra. Qualcuno a un certo punto, nel silenzio tra un gioco e l'altro, grida "Viva Matteo". Ma il suo momento arriva quando alla fine del primo set sui maxischermi lo inquadrano al pari delle star dello spettacolo e dello sport presenti, da Michael Douglas e Catherine Zeta Jones a Robert Redford e James Taylor.
Ad accogliere l'inquadratura del premier italiano, accompagnata dalle note di Andrea Bocelli, è un lungo applauso, quasi un' ovazione. Lui sorride e saluta. "He's cool and friendly", è affascinante e socievole, commenta all'uscita Billie Jean King, leggendaria campionessa degli anni '70, vincitrice di 12 tornei del Grande Slam tra cui 4 Us Open e 6 Wimbledon. Alla quale Pennetta e Vinci piacciono più di Serena Williams, perchè le ricordano il modo di giocare più ragionato della sua generazione. E di Renzi dice ancora: "Bene, così promuove lo sport e le giovani leve".
A ringraziare il premier e il presidente del Coni per la loro presenza sono state anche Pennetta e Vinci. Lo hanno fatto innanzitutto dal campo, al momento della premiazione, gridando verso la tribuna "Thank you". Un motivo di più per il premier, sinceramente commosso all'abbraccio tra le due a fine partita, per respingere le polemiche e dimostrare che di venire a New York, anche se solo per poche ore e rinunciando ad appuntamenti come la Fiera del Levante, è valsa proprio la pena. Difficile, comunque, staccarsi dalle cose romane. Il telefono è sempre lì a portata di mano, a ricordargli ogni tanto che sei ore di fuso orario di differenza non bastano per staccare completamemte la spina, anche se solo per poco. E alla fine trova il tempo anche per tornare sul tema delle riforme: "Andranno avanti. L'Italia ha svoltato e non si torna indietro". E ribadisce come il nostro Paese sta uscendo dalla crisi, con l'occupazione che torna a crescere. "Ma un Paese - dice prima di infilarsi in macchina e di andare via sotto la pioggia che è cominciata a cadere su New York - non è fatto solo di pil, di statistiche, di dati economici. E' fatto anche di emozioni". Come quelle regalate da Flavia e Roberta.