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Incendi nel Pisano: 430 sfollati tra Calci e Vicopisano

Gava: 'Ora messa in sicurezza idrogeologica contro rischi piogge'

Sono 430 gli sfollati nei comuni di Calci e Vicopisano. E' il bilancio sugli incendi nel Pisano fatto stamani nel corso di una riunione in prefettura a Pisa alla presenza del sottosegretario all'Ambiente, Vannia Gava. "L'area di Calci è sostanzialmente spenta - ha detto il comandante dei vigili del fuoco Ugo D'Anna - mentre è ancora vivo l'incendio in località Noce a Vicopisano". "Purtroppo - ha sottolineato Gava - è cambiata la geografia di questo pezzo di Toscana. Ora dobbiamo fare una corsa contro il tempo per mettere in sicurezza l'assetto idrogeologico ed evitare altri eventuali gravi danni procurati dalla piogge autunnali: è questa la prima cosa da fare. E il Governo assicurerà tutta la collaborazione necessaria alle istituzioni regionali e locali". "Oggi mi premeva venire a portare personalmente la solidarietà - ha concluso il sottosegretario - alle popolazioni colpite e ai sindaci del Comuni che stanno gestendo l'emergenza".

Incendio nel Pisano, si indaga per dolo. Brucia monte Serra 
E' una tempesta di fuoco
quella che sta tenendo in scacco le popolazioni dei Monti Pisani, in mezzo alla Toscana, dove un vasto incendio, alimentato da vento forte e costante ha distrutto oltre 600 ettari di macchia mediterranea, bosco ceduo, pini marittimi, oliveti e vigne nei territori di Calci e Vicopisano. Qualche casa è stata attaccata dalle fiamme, ci sono auto bruciate. Nessuno è morto, non ci sono feriti. Risultano solo tre intossicati lievi, uno lo hanno portato in ospedale per maggior sicurezza. Tutti sono convinti che le origini del rogo siano dolose, anche se ancora non c'è stato il tempo per cercare eventuali inneschi. Come doloso sarebbe un secondo incendio scoppiato in serata ad Avane, in Val di Serchio, sempre nel Pisano ma ad alcuni chilometri dal monte Serra.

Anche qui i vigili del fuoco sono stati costretti ed evacuare alcune abitazioni. La partita più grande, insieme allo spegnimento reso difficile dal vento, è stata l'assistenza agli evacuati, circa 700 persone fatte allontanare in piena notte dalle frazioni montane, Montemagno, Oliveto, Noce, Caprile di Sotto, e dalle molte case sparse. Avevano sperato che il fuoco non scollinasse sui versanti abitati. Poi sono dovuti scappare.

In volo, appena c'è stata luce, cinque aerei Canadair e quattro elicotteri ostacolati anch'essi dal vento nei lanci d'acqua e di liquido ritardante. Il cambio continuo della direzione delle raffiche ha disorientato più volte i soccorsi. Due squadre di pompieri sono state circondate dalle fiamme sulla strada per il Monte Serra: solo un gesto di coraggio e molto sangue freddo, hanno permesso a uomini e mezzi, di sganciarsi attraverso il muro di fumo e fiamme, e mettersi in salvo.

La Regione Toscana ha dichiarato lo stato di emergenza regionale, il decreto è stato firmato dal presidente Rossi che ha annunciato lo stanziamento di 200mila euro per coprire le spese dei soccorsi, mentre il ministro dell'Agricoltura Gian Marco Centinaio in serata a Calci insieme al sottosegretario all'Interno Stefano Candiani e al Capo dei vigili del fuoco Gioacchino Giomi, ha assicurato che chiederà al premier Giuseppe Conte di dichiarare lo stato d'emergenza nazionale. "a chi ha perso gli olivi, non interessa di che partito siamo", ha aggiunto Centinaio riferendosi al fatto che lui è della Lega il l'assessore regionale all'agricoltura della Toscana Marco Remaschi è del Pd: "bisogna risolvere il problema".

Il ministro dell'Ambiente Sergio Costa ha chiesto di fare chiarezza sulle cause. L'origine è per tutti dolosa e le indagini sono già in corso. La procura ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di rogo doloso. Ad indagare saranno i carabinieri forestali insieme ai vigili del fuoco. Certo è che le fiamme sono partite in una serata fresca, all'interno del bosco e non da uno dei tanti oliveti, che rendevano questo uno di luoghi speciali per le scampagnate domenicali, dove talvolta gli agricoltori fanno abbruciamenti. Ma ora vanno spente le fiamme. A metà pomeriggio il vento, dopo una pausa, si è rafforzato, ha rifatto vortice sulla montagna e il fuoco ha ripreso a correre, specie nel sottobosco, nella zona di Vicopisano. Il tutto mentre nuovi roghi sono comparsi in un'altra zona dei monti Pisani, nella valle del Serchio, in località, Avane, nel comune di Vecchiano. Una situazione che non è piaciuta neppure ai tifosi del Pisa che dopo pochi minuti dal fischio d'inizio del derby di serie C con l'Arezzo hanno abbandonato lo stadio esponendo prima uno striscione: "La nostra terra brucia e volete giocare per noi oggi non c'è partita".

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