Esportate illecitamente nel 2003,
recuperate dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio
culturale nel 2009 e, dopo la confisca, ora affidate alla
Galleria dell'Accademia di Firenze: il museo custodisce la più
vasta raccolta di opere a fondo oro. Si tratta di due tavole
del'300-400, appartenute a una collezione privata fiorentina,
una attribuibile a Niccolò di Pietro Gerini, tra i massimi
esponenti del cosiddetto Neogiottismo, raffigurante i santi
Girolamo e Giuliano, l'altra, una Madonna dell'Umiltà celeste,
ascrivibile al maestro della Cappella Bracciolini, ignoto
pittore, tipico rappresentante della pittura tardogotica
toscana. I dipinti, presentati oggi alla stampa, saranno
visibili al pubblico dal 14 gennaio 2019 nella mostra temporanea
all'Accademia 'Nuove acquisizioni tra 2016 e 2018'.
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